ChemChina, colosso pubblico cinese, e Syngenta sono disposte a proporre delle concessioni all’autorità sulla concorrenza dell’Unione Europea al fine di ottenere un suo avallo alla fusione, un progetto che vale poco meno di 43 miliardi di franchi.
Bruxelles vuole infatti vederci chiaro, poiché nutre perplessità sulle conseguenze che questa acquisizione potrebbe comportare per i consumatori e per le stesse aziende che operano nel ramo agrochimico all’interno della Comunità. L’incontro tra le due parti è in programma per lunedì.
In caso di risposta negativa, i Ventisette potrebbero chiedere ulteriori garanzie o, addirittura, aprire un’inchiesta approfondita, che allungherebbe di almeno cinque mesi i tempi di chiusura della trattativa.
AFP/mamo