Economia e Finanza

Pedaggio, ipotesi non più remota

Il San Gottardo stradale a pagamento preoccupa il Ticino

  • 1 luglio 2012, 20:04
  • 5 giugno 2023, 21:09
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ll Consiglio federale sta studiando la possibilità di introdurre un pedaggio una volta completato il “raddoppio” della galleria stradale del San Gottardo.

“Vi sono diversi progetti costosi, per i quali tali tasse potrebbero essere introdotte per finanziarli”, ha spiegato la direttrice del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni Doris Leuthard in un'intervista al domenicale “Sonntag”. Tra i progetti citati figura anche un ponte per l'attraversamento del Lago Lemano a Ginevra allo scopo di sgravare il traffico nel centro della città.

“Un pedaggio potrebbe essere il primo passo in direzione di una Mobility Pricing, ovvero una partecipazione ai costi della mobilità”, ha precisato la signora Leuthard. Il Consiglio federale si è finora sempre pronunciato contro tali tasse. In Svizzera non vengono riscossi pedaggi per l’utilizzazione di strade. Eccezioni sono la galleria del Gran San Bernardo, tra Martigny e Aosta e la galleria del Munt la Schera, tra Zernez e Livigno. Questi due tunnel hanno una gestione privata.

Borradori: “Verrebbe probabilmente chiesta una esenzione per i ticinesi”

Il cantone Ticino verrebbe penalizzato dalla introduzione di una eventuale tassa per l’attraversamento del San Gottardo. Una tale ipotesi non sarebbe certamente ben accetta, considerando poi che da 32 anni i passaggi sono gratuiti, come richiesto peraltro della Costituzione. Secondo il consigliere di Stato Marco Borradori è assolutamente prematuro esprimersi su delle ipotesi, anche se evocate dal Consiglio federale. Bellinzona potrebbe chiedere, secondo il capo del Dipartimento del territorio, l’esenzione dal pedaggio per i residenti nel cantone Ticino oppure domandare delle compensazioni. Ma è tutta musica del futuro non prossimo.

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  • Marco Borradori intervistato da Veronica Alippi

    RSI Info 01.07.2012, 19:13

Vantaggi e svantaggi

Il Dipartimento federale dei trasporti (DATEC) esaminerà entro la fine dell'anno i vantaggi e gli inconvenienti dei pedaggi. Il Consiglio federale si è finora sempre pronunciato contro tali tasse. Occorre infatti prendere in considerazione la convenzione sul traffico terrestre con l'UE, ha ricordato la ministra popolare democratica. Questo testo fissa il limite massimo di un eventuale pedaggio a 325 franchi per camion. Con la Tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP), in vigore dal 2001, questo limite è già quasi raggiunto e il margine di manovra è di conseguenza molto ridotto.

Con o senza secondo tubo, le incertezze aleggiano sull'alimentazione delle casse della Confederazione che dovrebbero finanziare la circolazione stradale entro il 2016, ha ammesso la settimana scorsa la consigliera federale. I suoi servizi considerano l'ipotesi di adattare al rincaro le tasse sugli oli minerali, ha affermato la Leuthard . A suo avviso, questa richiesta è legittima: dal 1993, tali imposte non sono più state ritoccate verso l'alto in funzione dell'inflazione.

Bruxelles favorevole a secondo tubo

Nel frattempo, la Commissione europea ha accolto favorevolmente la decisione presa mercoledì dal Consiglio federale di costruire un secondo tubo al San Gottardo. Secondo Bruxelles, tale provvedimento presenta diversi vantaggi. Fornisce per esempio capacità di riserva , qualora dovessero formarsi colonne altrove sulle strade. Inoltre, la sicurezza stradale sarebbe migliorata, poiché il traffico nel tunnel non sarebbe più bidirezionale.

Leuthard contro finanziamento privato

Doris Leuthard non crede invece nell'idea, lanciata da economiesuisse, di finanziare la seconda galleria autostradale al San Gottardo con l'aiuto di investitori privati. “Abbiamo già esaminato questo proposta, ma non ne vediamo i vantaggi”, ha detto la consigliera federale. “Sarebbe un cedimento degli argini del sistema svizzero, che vuole che le strade siano finanziate con i fondi pubblici”, ha dichiarato, aggiungendo che peraltro sono pur sempre le ditte private a ricevere il mandato di costruzione. “In questo ambito non si può fare risparmi.

E i lavori non procedono più velocemente”. Le procedure rimarrebbero le stesse, così come i rischi di ricorso, secondo la responsabile del DATEC. “La Confederazione cederebbe tuttavia il potere discrezionale su uno dei più importanti collegamenti stradali lungo le Alpi”.

Doris Leuthard aveva già spiegato mercoledì ai media e ribadito ieri alla trasmissione della radio svizzerotedesca DRS, che la costruzione di una seconda canna sarebbe stata finanziata con un fondo speciale per il traffico stradale. Questo verrebbe alimentato dalla tassa sugli oli minerali, dal supplemento fiscale sugli oli minerali e dal contrassegno autostradale.

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