Il 56% dei salari controllati presso le agenzie di prestito di personale con una massa salariale inferiore a 1,2 milioni di franchi (e pertanto non assoggettate al contratto collettivo del settore) è al di sotto della paga minima di riferimento.
È quanto risulta da un'inchiesta di cui venerdì si è occupata a Bellinzona la commissione tripartita in materia di libera circolazione, che ha dunque raccomandato al Consiglio di Stato l'adozione di un contratto normale di lavoro con paghe minime vincolanti. I dati finali confermano quelli parziali, che erano già stati diffusi.
Nella consulenza aziendale ultimatum a chi non è in regola
Hanno invece due mesi di tempo per adeguarsi le 11 società di consulenza aziendale dove sono pure state riscontrate remunerazioni insufficienti (il 9,15% di quelle sottoposte a verifica, percentuale che sale a oltre il 25% se si tiene conto solo degli assunti negli ultimi due anni). In caso contrario, si ricorrerà anche qui a un CNL. Il comparto è considerato di modesta importanza, ma presto sarà oggetto di indagine la situazione degli impiegati di commercio in quelli numericamente ben più rilevanti delle fiduciarie e degli studi di avvocatura.
Nei call center frequenti violazioni
Sono terminate o in fase di conclusione anche altre due inchieste, riguardanti i call center e gli istituti di bellezza, dove dei contratti normali sono già in vigore. Se nel secondo caso le irregolarità constatate riguardano solo 3 datori di lavoro su 59, nel primo il 37,2% dei dipendenti è risultato sottopagato. Sono previste multe fino a 5'000 franchi, che diventeranno 40'000 se le inadempienze sono state sistematiche e motivate da scopi di lucro.
(pon)
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CSI 18.00 TORRANI - TRIPARTITA 28.06.13.MUS
credits 28.06.2013, 19:52
Il servizio di Francesca Torrani
RSI Info 28.06.2013, 19:52