Il petrolio venerdì è affondato a Wall Street: sulla scia dei timori sulla crescita della Cina, le quotazioni del greggio a New York sono andate sotto i 40 dollari al barile, 39,92, per la prima volta dalla crisi finanziaria del 2009 quando il prezzo medio della benzina 95 in Svizzera era di 1,34 franchi. Il greggio ha recuperato poi nel finale di seduta, chiudendo a 40,45 dollari.
Il calo del prezzo è continuo ormai da otto settimane consecutive, la serie più lunga da 29 anni, dal 1986, ed i colossi energetici iniziano a tremare perche il timore è che possa calare ulteriormente. La produzione dell'OPEC, l'olio di scisto americano e il rallentamento cinese sono tutti fattori che pesano sulle quotazioni. Molti analisti avevano messo in evidenza che, fino a quando il petrolio fosse rimasto sopra i 40 dollari al barile, non ci sarebbero stati problemi.
Per contro c'è una corsa al bene rifugio per eccellenza - l'oro - che vola a 1.158,80 dollari l'oncia, chiudendo la settimana in aumento del 4,1%.
ATS/sdr
Il consiglio dei fornitori di olio da riscaldamento
In Svizzera, visto l'aumento l'anno prossimo della tassa sul CO2, che farà aumentare il prezzo dell'olio combustibile di 6 centesimi al litro, il momento sembra indicato per riempire le cisterne.