Prove di fusione tra Honda e Nissan

Il gigante automobilistico giapponese Honda ha dichiarato mercoledì che sta esplorando la possibilità di una fusione con la connazionale in difficoltà Nissan, alla luce di notizie di stampa in tal senso. Questa fusione potrebbe consentire alle due aziende di competere con Tesla, costruttori tedeschi (come Volkswagen, Daimler-Benz e BMW) e con i rivali cinesi nel settore della trazione elettrica.

Già attive in una “partnership strategica”, i due costruttori automobilistici giapponesi inizieranno i colloqui per operare sotto un’unica holding e firmeranno presto un memorandum d’intesa per la nuova entità, secondo quanto riporta il quotidiano economico Nikkei.

“Come abbiamo annunciato a marzo e in agosto, stiamo discutendo di una possibile cooperazione con Nissan in molti settori” e una possibile fusione ‘è tra le possibilità’, ha dichiarato un portavoce di Honda all’AFP. “Ma non è stato deciso nulla”, ha insistito il portavoce, secondo il quale il “focus principale” dei colloqui è tra Nissan e Honda, mentre il coinvolgimento di Mitsubishi è “a un livello diverso”.

Honda e Nissan sono rispettivamente il secondo e il terzo produttore automobilistico giapponese dopo Toyota. Secondo il Nikkei, stanno valutando la possibilità di includere Mitsubishi Motors, di cui Nissan è principale azionista, nella holding, per creare uno dei maggiori gruppi automobilistici al mondo.

“Honda e Nissan stanno esplorando vari modi di lavorare insieme per capitalizzare i rispettivi punti di forza”, è stata invece la semplice e coincisa risposta di Nissan.

Questo riavvicinamento, se confermato, arriva in un momento in cui Nissan sta attraversando gravi difficoltà: all’inizio di novembre il gruppo ha annunciato l’intenzione di tagliare 9’000 impieghi nella sua forza lavoro globale e di ridurre la sua capacità produttiva per adattarsi a un evidente calo delle vendite.

Il marchio sta lottando per arrestare il forte calo nei suoi mercati chiave, gli Stati Uniti e soprattutto la Cina, dove le vendite sono crollate del 13% nel trimestre luglio-settembre a causa della forte concorrenza dei produttori cinesi, leader nel settore dei veicoli elettrici.