Le due principali aziende produttrici svizzere di attrezzature militari hanno riscontrato, nel 2015, un avanzamento nella classifica stilata da Stockholm International Peace Research Institute.
La RUAG ha aumentato il fatturato del 3,8% a 820 milioni di franchi, passando dal 94esimo all’87esimo posto e ha aperto, due anni fa, una filiale negli Emirati Arabi con lo scopo di sviluppare simulatori di guerra.
Il costruttore d’aerei Pilatus, sebbene abbia subito una contrazione del 3,7% a 870 milioni, è avanzato dall’82esimo al 79esimo. Per la prima, i ricavi dal materiale bellico rappresentano il 45% del totale mentre per la seconda il 75%.
Il gruppo per una Svizzera senza esercito ha stigmatizzato questa tendenza, evidenziando come ciò mina palesemente gli sforzi diplomatici per la risoluzione dei conflitti, mediazione e costruzione della pace. La stessa associazione lancerà la prossima primavera una iniziativa popolare per vietare il finanziamento dell'industria degli armamenti.
ATS/AnP