La crescita del Prodotto interno lordo (PIL) della Germania ha rallentato nel secondo trimestre 2016 scendendo dallo 0,7% del periodo gennaio-marzo allo 0,4%. Ma la frenata è meno violenta di quanto inizialmente previsto dagli esperti. Gli esperti parlavano dello 0,2%. A sostenere la congiuntura in Germania sono state soprattutto le esportazioni, i consumi privati e la spesa pubblica.
Il dato ufficiale annunciato dall'ufficio federale tedesco di statistica (Destatis), se paragonato a quello dello stesso periodo dello scorso anno, indica che il PIL della principale economia europea è cresciuto del 3,1%. Si tratta dell'aumento più marcato degli ultimi 5 anni.
Italia marcia sul posto
Da notare che i dati tedeschi si allineano a quelli dell'Unione europea pubblicati a fine luglio da Eurostat, che attestavano una crescita della congiuntura dell'UE 28 dello 0,4% e della zona euro dello 0,3%. Ma se l'economia tedesca e quella di altre nazioni continua a muoversi in territorio positivo, quella italiana non dà segni di nuova vitalità. Tra il primo e il secondo trimestre il PIL della Penisola è risultato invariato.
Diem/ATS