Una delegazione ticinese parteciperà alla riunione annuale di coordinamento tra Italia a Svizzera il 13 giugno a Roma dove, tra i temi dibattuti, vi sarà la Stabio-Arcisate. È quanto ha detto Michele Barra rispondendo a una interpellanza del deputato leghista Giancarlo Seitz sul paventato (da certuni) blocco dei ristorni dei frontalieri da parte del Consiglio di Stato ticinese, in caso di reiterate inadempienze sul versante italiano della linea ferroviaria.
“Le due cose non hanno nulla a che vedere”, ha insistito il direttore del Territorio che ha informato dei contenuti del colloquio telefonico con il responsabile lombardo dei trasporti Maurizio Del Tenno dello scorso 22 maggio. A tale data l’assessore regionale “era in attesa di capire il problema” e mi è stato assicurato che “si sta lavorando per mantenere i ritardi entro i 3 mesi. Attendo novità entro la prima settimana di giugno. A fine mese ci sarà poi una riunione con i responsabili italiani”.
Il consigliere di Stato ha poi reso noto che si sta lavorando anche per un incontro con lo stesso ministro italiano delle infrastrutture Maurizio Lupi. Il Cantone insomma, ha detto Michele Barra, “segue da vicino la situazione e a bocce ferme faremo le debite riflessioni”. Di sicuro “non mollerò la presa” e quando il lavoro effettivamente riprenderà nel cantiere italiano “chiederò un sopralluogo sul posto per valutare personalmente la situazione”.
Stabio-Arcisate, riapertura parziale
Intanto ha riaperto stamane, ma solo simbolicamente, il cantiere italiano della ferrovia Stabio-Arcisate. Erano infatti presenti una ventina di operai sugli oltre 300 che lavorano sul posto.
Per loro è stata una mattinata tranquilla, perché molti operai, che in parte sono stati messi in cassa integrazione, devono ancora raggiungere il luogo di lavoro. Resta poi un’incognita: dove depositare il milione e 300'000 metri cubi di terriccio contaminato da arsenico? Le autorità italiane hanno promesso soluzioni per giovedì prossimo.
(Red)