Dopo il fallimento dei licenziamenti collettivi, l’introduzione prematura del CCL di crisi e i problemi legati alla penuria di personale, Swiss cambia nuovamente atteggiamento nei confronti del personale di terra. I "significativi aumenti salariali dal 1° gennaio 2023 suggeriscono che la direzione abbia riconosciuto, almeno per quanto riguarda il personale di terra, la necessità di rivalutarne il valore dopo la crisi pandemica attraverso misure economiche", spiega Philipp Hadorn, presidente del sindacato del personale di terra SEV-GATA.
Dopo le trattative, quindi, i circa 1'500 dipendenti di terra Swiss soggetti al CCL riceveranno un aumento salariale di circa il 3,3% a titolo generalizzato. I redditi più bassi saranno tenuti in maggior considerazione, ma almeno il 2% di aumento verrà concesso a tutti i dipendenti. Un 1% aggiuntivo sarà destinato a misure salariali individuali. Swiss, continua Hadorn, si impegna anche a versare un "premio Covid-19" di 2'500 franchi per ogni equivalente di tempo pieno.
A ciò si aggiunge anche il rimanente del premio di ringraziamento (circa 2'000 a dipendenza del grado di occupazione) per l'impegno profuso durante la pandemia. Altre questioni, conclude il sindacalista, saranno discusse caso per caso nei prossimi tempi. Non è invece ancora risolto il conflitto che oppone Swiss ai piloti, che chiedono migliori condizioni di lavoro. Nuove trattative sono previste il prossimo weekend. In caso di mancato accordo, scatterà lo sciopero.