Il Tribunale federale (TF) ha respinto il ricorso di Swisscom contro la condanna per violazione della Legge federale sui cartelli nel settore dei servizi ADSL. La sanzione di 186 milioni di franchi per abuso di posizione dominate non è criticabile, affermano i giudici di Losanna in una sentenza divulgata oggi in serata.
Nel 2009 la Commissione della concorrenza (Comco) ha constatato che la politica tariffaria praticata da Swisscom tra il 2001 e il 2007 per i servizi ADSL ostacolava i concorrenti. Il numero uno elvetico delle telecomunicazioni era attivo da una parte come fornitore di ADSL e dall'altra come fornitore per gli altri operatori.
Questi ultimi infatti avevano bisogno delle prestazioni di Swisscom per essere in grado di proporre il necessario servizio a banda larga. Stando alla Comco, la società esigeva però prezzi troppo elevati rispetto a quelli fatturati ai clienti finali. In tal modo, i suoi rivali sul mercato erano intralciati e non riuscivano a sfruttare in maniera redditizia i loro servizi ADSL.
Questo abuso è stato punito dalla Comco con una multa di 220 milioni, ridotta a 186 milioni dal Tribunale amministrativo federale (TAF) nel 2015.
L’azienda ha comunicato di aver già pagato l’importo della multa nel 2016.