Il gigante cinese ChemChina si è rifiutato di fare concessioni per superare le riserve espresse dai vertici UE della concorrenza riguardo alll'acquisizione della basilese Syngenta. Il rilevamento della multinazionale svizzera - leader nella produzione di semenze e prodotti chimici per l'agricoltura - dovrà quindi essere posticipato: il processo di autorizzazione, come ha comunicato martedì la società, si estenderà infatti fino al primo trimestre del 2017.
Finora entrambe le parti si erano mostrate fiduciose sul fatto che l'operazione potesse essere portata a termine entro la fine dell'anno.
ChemChina e Syngenta avevano tempo fino a venerdì per sottoporre proposte in grado di superare le inquietudini sollevate dalla Commissione europea, che si interrogava sull'impatto che un simile acquisto potrebbe avere sui consumatori e sulle imprese europee.
Vendite in calo
Il gruppo agrochimico basilese ha intanto presentato i suoi risultati del terzo trimestre, che fanno segnare un calo del 3% del fatturato a 2,5 miliardi di dollari (2,46 miliardi di franchi). Sull'insieme dei primi nove mesi dell'anno, la flessione delle vendite è del 6% a 9,6 miliardi di dollari.
ATS/CaL
Dal TG12.30: