Economia e Finanza

Tassi bassi, mega acquisti

Un filo rosso lega le maxi acquisizioni annunciate nel 2016 da Syngenta-Chemchina a Time Warner-AT&T

  • 24 ottobre 2016, 18:36
  • 8 giugno 2023, 00:32
I giganti, come i piccoli risparmiatori, cercano un modo per far rendere il denaro e aumentare i guadagni

I giganti, come i piccoli risparmiatori, cercano un modo per far rendere il denaro e aumentare i guadagni

  • Keystone

L'acquisizione di Syngenta da parte di Chemchina, il passaggio di Monsanto alla Bayer, quella di Reynolds da parte di British American Tobacco e, da ultima, l’offerta di AT&T per Time Warner, hanno tutte un denominatore comune. Il filo rosso che le unisce è rappresentato dai tassi bassi d’interesse. Mai come in questo momento per le imprese è stato possibile indebitarsi, pagando tanto poco per il debito. Mentre chi ha parecchi soldi in cassa, spendendoli evita il rischio di dover pagare interessi negativi. E il dato non è irrilevante date le cifre in ballo. Assieme le quattro maxi operazioni di acquisizione portano su un totale di 241 miliardi di dollari, pari al prodotto interno lordo di paesi come l'Irlanda o il Cile.

A spiegare il desiderio di diventare sempre più grandi c’è invece l’obiettivo di rafforzare la propria posizione sul mercato internazionale della società che ha avviato l'operazione. Più si è grandi e forti, e più la possibilità di guadagnare è grande. Inoltre tramite le fusioni si può acquisire conoscenza in settori in cui la propria attività è poco sviluppata, oppure si accede a mercati nei quali si è assenti.

I motivi per spendere palate di miliardi di dollari quindi non mancano.

Diem/J.C./RG

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