La polizia norvegese sostiene che non vi sono ragioni per condurre un'inchiesta su fatti illegali ed ha quindi archiviato oggi le denunce delle famiglie di due degli adolescenti uccisi da Anders Behring Breivik nel 2011 sull'isola di Utoya.
Per i querelanti l'unità speciale aveva reagito troppo lentamente per reagire agli attacchi perpetrati da Breivik.
L'estremista di destra è stato condannato in agosto a 21 anni di carcere con possibilità di prolungamento per aver ucciso 77 persone ed aver fatto esplodere una bomba vicino alla sede del Governo ad Oslo.