In un decennio le rimunerazioni dei membri della direzione delle maggiori imprese svizzere sono cresciute in media del 56%. Nello stesso lasso di tempo l'indice dei salari è progredito - in termini reali - del 5%, secondo una analisi di Travail-Suisse.
Per Travail-Suisse disparità "scandalose"
In diversi casi nel 2011 si è verificata una compressione degli scarti, tuttavia le disparità sono ancora notevoli. “È incomprensibile e scandaloso che un normale dipendente debba lavorare oltre 100 anni per avere lo stipendio annuo di un membro della direzione di un grande gruppo o persino oltre 200 per ottenere la retribuzione di un Ceo”, indica la federazione sindacale in una nota.
Preoccupa d'altro canto - osserva Travail.Suisse - l'evoluzione della forbice salariale nelle imprese che si trovano a metà classifica tra i maggiori gruppi elvetici. In società come Implenia, Kuoni, Lonza, Bâloise, Swatch o Georg Fischer lo scarto è raddoppiato o perfino triplicato negli ultimi dieci anni.
La disparità più appariscente (con in rapporto di 1 contro 266) è stata fatta registrare l'anno passato da Joseph Jimenez, presidente della direzione della Novartis, seguito da Ernst Tanner, Ceo della Lindt&Sprüngli (1 a 230) e da Daniel Vasella, presidente del consiglio di amministrazione della Novartis (1 a 229).
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