Goran Hadzic, ex capo politico dei serbi di Croazia accusato di crimini di guerra e contro l’umanità commessi durante i conflitti in ex Iugoslavia (1991-1995), è morto oggi, martedì. A riferirlo è l’agenzia ufficiale serba Tanjug.
Il suo nome è associato alle pulizie etniche commesse a Vukovar da parte delle milizie serbe.
Deceduto all’età di 57 anni, era stato arrestato il 20 luglio 2011 in un villaggio poco a nord di Belgrado. Fino a quel momento era l’ultimo criminale di guerra serbo ancora latitante. La sua cattura era avvenuta quasi due mesi dopo quella di Ratko Mladic, la primula rossa per eccellenza, ex capo militare dei serbi di Bosnia che era in fuga da 16 anni, e che è anche lui sotto processo all'Aia per genocidio e crimini contro l'umanità, in particolare per il massacro di Srebrenica e l'assedio di Sarajevo.
Dopo la morte di Hadzic, scarcerato nel 2015 per poter proseguire i trattamenti contro un cancro al cervello, e la conclusione nei mesi scorsi dei processi a carico di Radovan Karadzic (ex capo politico dei serbi di Bosnia condannato in primo grado a 40 anni) e dell'ultranazionalista serbo Vojislav Seselj (assolto in primo grado), Ratko Mladic resta l'ultimo personaggio serbo di rilievo ancora sotto processo per crimini di guerra al Tribunale penale internazionale per l’ex Iugoslavia.
ATS/ludoC