L’intervista

“L’Ucraina potrà colpire più in profondità”

Gli USA hanno fornito a Kiev missili a lungo raggio, ma l’esperto di strategia militare Mauro Gilli ritiene che “non cambieranno l’andamento del conflitto” - “Escalation improbabile”

  • 25 aprile, 13:09
  • 25 aprile, 13:10
Il lancio di un missile ATACMS

Il lancio di un missile

  • Imago
Di: Patrick Stopper 

L’Ucraina dispone ora anche di missili balistici tattici a lungo raggio - i cosiddetti ATACMS - che sono stati forniti segretamente dagli Stati Uniti, come reso noto mercoledì da CNN e New York Times. Una munizione che ha rilevanza strategica, consentendo a Kiev di colpire obiettivi più distanti (il vettore ha una gittata che arriva a trecento chilometri). “Ma non c’è ragione di credere che queste e altre forniture nei mesi a venire possano portare a un cambiamento radicale nell’andamento della guerra” afferma Mauro Gilli, esperto di strategia militare al Politecnico federale di Zurigo, interpellato dalla RSI.

“Il vantaggio centrale di queste munizioni - spiega Gilli - è la capacità di colpire centri vitali o di rilevanza tattica operativa per le operazioni russe in Ucraina”. Un ruolo, questo, che nella prima fase della guerra veniva svolto dai lanciarazzi HIMARS, che hanno però un raggio d’azione molto più limitato. E nel frattempo la Russia ha allungato le linee logistiche, spostando le postazioni di rifornimento in luoghi più distanti dal fronte.

Con i missili ATACMS (acronimo di Army Tactical Missile System), l’esercito ucraino ha ora la possibilità di mirare obiettivi che erano diventati difficilmente raggiungibili. “O addirittura andare a colpire all’interno del territorio russo, per esempio raffinerie di petrolio o centri di produzione”. Una strategia, quest’ultima, che in negli ultimi mesi Kiev ha portato avanti - aggiunge l’esperto - con i one-way attack drones, cioè droni-missile che l’Ucraina ha sviluppato in proprio per poter colpire a lunga distanza obiettivi in territorio russo.

Mauro Gilli

Mauro Gilli

  • RSI

“La situazione è molto difficile”

Certo, i missili a lungo raggio non cambieranno radicalmente l’andamento della guerra, ma si tratta comunque di munizioni che saranno d’aiuto all’esercito di Kiev. “Per una ragione molto semplice: da un punto di vista quantitativo, l’Ucraina è attualmente in una situazione di inferiorità ed è in difficoltà” sottolinea Gilli, ricordando che di recente si è molto parlato della carenza di munizioni come pure di personale militare, con un conseguente razionamento di materiale bellico disponibile al fronte.

Immagini satellitari pubblicate lunedì dal New York Times mostrano, inoltre, che Kiev ha costruito una linea difensiva di quasi cinquanta chilometri. “L’Ucraina sa che ora deve proteggersi da un’offensiva russa. E realizzare delle difese significa rendere poi ancora più difficile la riconquista di territorio attualmente sotto il controllo russo”.

Sull’evoluzione del conflitto nei prossimi mesi, Gilli ritiene che le aspettative siano da tenere molto limitate: “La situazione è molto difficile per l’Ucraina, e la Russia sa che è il momento per tentare di sfruttare le debolezze”.

La Russia non si è potuta preparare

La fornitura di missili a lungo raggio ATACMS da parte degli Stati Uniti all’Ucraina è avvenuta, come detto, in segreto. Una scelta su cui si possono avanzare soltanto ipotesi. Da una parte, spiega l’esperto, c’è l’aspetto politico: “In questi due anni di guerra abbiamo sentito parlare molto di linee rosse per tecnologie che non potevano assolutamente essere fornite”. Poi c’è la questione operativa: “Fornendo armi senza informare la Russia, quest’ultima non avuto modo di adottare contromisure”. E questo, secondo gli analisti, avrebbe di recente consentito all’Ucraina di distruggere un sofisticato sistema di difesa antiaereo russo in Crimea.

Gilli ritiene inoltre che la fornitura di questa nuova arma non dovrebbe portare a una escalation del conflitto. “Dall’inizio della guerra, la Russia ha tentato di usare la minaccia nucleare o comunque di una escalation in tutte le sue forme come arma per dissuadere i paesi occidentali dall’intervenire o dal fornire supporto all’Ucraina” osserva l’esperto, ricordando che “progressivamente le linee rosse russe sono state piano piano superate senza conseguenze”. E conclude: “La ragione è che le armi nucleari sono molto efficaci per minacciare, ma da un punto di vista tattico e operativo hanno poca utilità”.

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