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A Zelensky mancano armi e munizioni. I russi avanzano

Appello del presidente ucraino, al vertice degli Stati dell’Europa sud-orientale: “Problemi con la fornitura si ripercuotono sul campo di battaglia”, e annuncia una cooperazione con l’Albania per la difesa

  • 28 febbraio, 18:53
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Il presidente ucraino Zelensky e il premier albanese Rama al vertice degli Stati dell’Europa sud-orientale, a Tirana

Di: ATS/RSI Info 

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, mercoledì, in occasione di un vertice in Albania dei leader degli Stati dell’Europa sud-orientale, ha insistito sulla consegna urgente di armi e munizioni al suo Paese per resistere contro la Russia, che sta guadagnando terreno sulla linea del fronte. “Abbiamo problemi con la fornitura di munizioni, che si ripercuotono sulla situazione sul campo di battaglia”, ha detto Zelensky, rivolgendosi ai leader all’apertura dell’incontro.

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Il capo di Stato ucraino ha sottolineato che il suo governo vuole organizzare un “forum ucraino-balcanico sull’industria della difesa”, poiché alcuni Stati della regione hanno notevoli capacità di produzione di munizioni. “Siamo orgogliosi di avere circa 500 aziende del settore della difesa che operano in Ucraina in vari settori. Ognuna di esse apporta una forza aggiuntiva, ma ciò non è sufficiente per sconfiggere (il presidente russo Vladimir) Putin”, ha dichiarato.

In una conferenza stampa dopo il vertice, Zelensky ha nuovamente sottolineato l’urgenza di rifornire le truppe ucraine, mettendo in guardia da ulteriori ritardi. “Ogni pausa nelle forniture, ogni dubbio che il mondo sia pronto a difendersi, ispira qualcuno. Ispira Putin”, ha detto. “Non abbiamo tempo e non abbiamo altra scelta”.

All’incontro in Albania hanno partecipato i leader di diversi Stati dell’Europa sud-orientale, in particolare dei Balcani occidentali, tra cui il primo ministro croato Andrej Plenkovic e il presidente serbo Aleksandar Vucic, nonché il presidente kosovaro Vjosa Osmani e il primo ministro bosniaco Borjana Kristo.

La Serbia è uno dei pochi Stati europei a non essersi allineato alle sanzioni occidentali contro la Russia, ma Vucic ha incontrato Zelensky diverse volte a margine di conferenze internazionali.

La questione chiave delle munizioni

Il presidente ucraino è arrivato nella capitale albanese, Tirana, martedì sera, dopo una visita in Arabia Saudita. Nelle ultime settimane ha attraversato il mondo per raccogliere sostegno per l’Ucraina, le cui forze armate stanno affrontando una carenza di munizioni e armi nella lotta contro l’avanzata dei soldati russi.

Dopo essersi ritirato dieci giorni fa dalla città-fortezza di Avdiïvka (a est), l’esercito ucraino ha confermato lunedì e martedì il ritiro da tre villaggi vicini, Lastotchkyne, Sieverne e Stepove, più a ovest.

Prima di partecipare al vertice, Zelenski ha avuto un colloquio con il primo ministro albanese, Edi Rama, “un amico incrollabile dell’Ucraina”. Al termine dell’incontro, ha annunciato che le due parti hanno intenzione di rafforzare la loro cooperazione in materia di difesa.

“Sin dai primi giorni dell’invasione massiccia, l’Albania ha sostenuto l’Ucraina nella sua lotta per la libertà e l’integrità territoriale”, ha scritto il capo di Stato ucraino sui social network. “Oggi abbiamo discusso delle esigenze di difesa dell’Ucraina e della possibile produzione congiunta di armi”, ha aggiunto.

Quello in Albania è il primo viaggio di Zelensky in questo Paese balcanico dall’inizio dell’offensiva russa in Ucraina nel febbraio 2022. Membro della NATO dal 2009, l’Albania è un Paese convinto sostenitore dell’Ucraina di fronte all’aggressione russa. Durante la sua visita in Albania a metà febbraio, il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha elogiato il sostegno di Tirana all’Ucraina.

Il viaggio di Zelensky nei Balcani avviene in un momento in cui il presidente Joe Biden sta cercando di convincere il Congresso degli Stati Uniti a sbloccare 60 miliardi di dollari (55 miliardi di euro) di aiuti all’Ucraina.

Nel continente europeo, alcuni Paesi dell’UE sono pronti a sostenere un’iniziativa ceca per acquistare munizioni prodotte fuori dall’Europa e rispedirle a Kiev. La proposta delle autorità ceche è stata illustrata nei dettagli alla recente conferenza sulla sicurezza di Monaco.

Insieme ad altri partner della NATO, tra cui Danimarca e Canada, la Repubblica Ceca ha individuato “mezzo milione di proiettili di calibro 155 e 300’000 proiettili di calibro 122” che potrebbero essere consegnati all’Ucraina “entro poche settimane” se si raccogliessero i fondi necessari, ha spiegato il presidente ceco Petr Pavel.

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