“Una decisione politica”: è quanto ha ribadito Marine Le Pen davanti a migliaia di sostenitori venuti a darle il loro appoggio domenica a Parigi, una settimana dopo la condanna a 4 anni di carcere (2 sospesi e 2 con braccialetto elettronico) per appropriazione indebita di fondi europei. Una condanna che potrebbe sbarrarle la strada verso le prossime elezioni presidenziali, in cui sarebbe la favorita dei sondaggi.
La leader del Rassemblement National ha contestato infatti la pena dell’ineleggibilità per cinque anni, che - e qui sta il fatto inedito - si applica sin da subito e senza attendere gli ulteriori gradi di giudizio. La sola speranza che le resta per candidarsi è quindi quella di averla vinta in appello, ma i tempi stringono: un pronunciamento è atteso prima dell’estate del 2026. I giudici si sono fatti beffe dello Stato di diritto e della Democrazia, ha sostenuto ancora Le Pen parlando davanti a Les Invalides, “non vogliamo essere al di sopra della legge, ma nemmeno al di sotto”. E ha annunciato una “lotta pacifica” per i “diritti dei francesi”.
Contemporaneamente, si sono tenute anche due manifestazioni di senso contrario, della formazione della sinistra radicale La France Insoumise e degli ecologisti a pochi chilometri di distanza, in Place de la République, e della formazione centrista vicina al presidente Emmanuel Macron a Saint-Denis. “Chi ruba paga”, il messaggio dell’ex premier Gabriel Attal.

La controffensiva politica di Marine Le Pen
Telegiornale 01.04.2025, 12:30