Truppe nordcoreane in Russia, Pyongyang conferma

La Corea del Nord ha confermato per la prima volta di aver inviato truppe in Russia, come ha riferito lunedì l’agenzia di stampa statale KCNA, affermando che i suoi soldati hanno aiutato Mosca a riconquistare le aree della regione russa di Kursk che erano state sotto il controllo ucraino per mesi.

La KCNA ha spiegato che “sottounità” delle “forze armate” nordcoreane hanno “partecipato alle operazioni per liberare le aree occupate di Kursk”, assicurando che lo sforzo bellico di questi soldati si è “concluso vittoriosamente”.

“Coloro che hanno combattuto per la giustizia sono tutti eroi e rappresentanti dell’onore della patria”, ha dichiarato il leader nordcoreano Kim Jong Un, citato dalla KCNA. Ha aggiunto che un monumento commemorativo delle “gesta della battaglia” sarà presto eretto nella capitale Pyongyang.

Da diversi mesi Kiev, la Corea del Sud e l’Occidente denunciano la partecipazione di diverse migliaia di soldati nordcoreani ai combattimenti, cosa che finora Mosca e Pyongyang avevano sempre rifiutato di ammettere.

Nel giugno 2024, Russia e Corea del Nord hanno firmato un accordo di partenariato strategico congiunto che prevede l’assistenza militare “reciproca” in caso di attacco a uno dei due Paesi. Questa prima conferma nordcoreana del dispiegamento di truppe in Russia arriva dopo che sabato Mosca ha affermato di aver ripreso completamente la regione di confine di Kursk, con Kiev che ha descritto l’annuncio come “falso” e “propagandistico”.

In un discorso tenuto sabato il capo di Stato Maggiore russo Valeryi Gerasimov ha elogiato “l’eroismo” dei combattenti nordcoreani mobilitati per riconquistare la regione, prima conferma ufficiale di Mosca della “partecipazione”, a suo dire, dei soldati di Pyongyang alle ostilità nell’area.