Intervista

Dove sono finiti i nordcoreani sul fronte ucraino?

L’esperto di intelligence e strategia militare: “Molte perdite, ma hanno comunque ottenuto risultati” - Inoltre “Kiev ha perso molto del territorio conquistato nel Kursk”

  • 2 ore fa
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Soldati ucraini sul campo di battaglia

  • Keystone
Di: SRF- Nicolà Bär/Adattamento: ludoC 

Improvvisamente sono spariti dal fronte ucraino 12’000 soldati nordcoreani che, secondo le stime, combattevano per la Russia. Lo riferiscono i servizi di intelligence ucraini e statunitensi. Per quale motivo? Le truppe hanno certamente ottenuto un successo operativo, afferma intervistato dai colleghi di SRF l’analista militare Hendrik Remmel dell’Istituto tedesco per la difesa e gli studi strategici (GIDS).

SRF News: i soldati nordcoreani sono scomparsi dal fronte in Ucraina. La loro missione è fallita?

“Le forze nordcoreane sono state probabilmente coinvolte in operazioni offensive di combattimento per sei-otto settimane. Questo in un terreno che non conoscevano e in un ambiente di combattimento che non avevano mai sperimentato prima. Stavano combattendo contro le migliori brigate delle forze armate ucraine. Ma alla luce dello spazio guadagnato dalle unità russe, l’operazione nordcoreana non è stata probabilmente un fallimento nel suo complesso.

È nella natura di queste operazioni offensive che prima o poi si subiscano perdite o si venga schiacciati. Ora (le truppe nordcoreane, ndr) sono state spostate dalla linea del fronte e - equipaggiate con nuovo personale e materiale - probabilmente torneranno a combattere tra qualche settimana. Le forze russe in prima linea hanno personale sufficiente per sostituirle regolarmente”.

Come sono stati schierati i nordcoreani?

“Le forze nordcoreane dispiegate nella regione di Kursk si descrivono come forze speciali. Secondo gli standard della NATO, tuttavia, si tratta molto probabilmente di forze di fanteria leggera. Sono certamente meglio addestrate della media dei soldati nordcoreani. Tuttavia, non sono forze speciali nel senso occidentale del termine, con compiti come il sabotaggio, la ricognizione in profondità o il salvataggio di ostaggi. Sono impiegati in operazioni classiche di fanteria pesante - nelle foreste e nelle aree urbane per combattere i difensori ucraini insieme alle unità russe”.

Quanto sono stati efficaci i soldati nordcoreani?

“La conclusione è che le brigate ucraine di punta non sono state in grado di mantenere lo spazio guadagnato nell’offensiva nel Kursk. Solo il 40% circa dello spazio guadagnato è ancora nelle loro mani. Sul fianco sinistro di questa operazione offensiva, le forze nordcoreane hanno ottenuto alcuni considerevoli guadagni di spazio. In altre parole, hanno ottenuto successi operativi nel contesto di una dottrina russa in cui si accettano perdite di personale e materiali”.

Dove i nordcoreani hanno incontrato le maggiori difficoltà?

“La barriera linguistica ha certamente giocato un ruolo immenso nella capacità di comando operativo e nell’integrazione dei nordcoreani nei reggimenti russi. Senza una lingua comune, è difficile coordinare strettamente il fuoco e i movimenti. È evidente che i nordcoreani hanno avuto problemi a familiarizzare con il campo di battaglia, dove le attività vengono individuate e attaccate dai droni in una fase iniziale. Questa è stata certamente una delle ragioni della perdita di circa 2’000 soldati da parte nordcoreana”.

Cosa accadrà in seguito?

“I russi vogliono riconquistare gradualmente il territorio conquistato dagli ucraini nella regione di Kursk e nel Donbass. Stanno procedendo molto lentamente e senza finezze tattiche, affidandosi ad alte cadenze di fuoco e accettando perdite elevate. Probabilmente gli ucraini non saranno in grado di difendere in modo duraturo la regione di Kursk. La rigenerata Corea del Nord probabilmente tornerà presto a sostenere i russi”.

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