Vladimir Putin sabato non sarà presente ai funerali del defunto pontefice. Tra i motivi, anche il timore di un arresto in Italia, dove pende su di lui un mandato della Corte Penale Internazionale, emesso il 17 marzo 2023.
Da allora, il procedimento è fermo sul tavolo del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che non ha mai trasmesso l’atto alla Procura generale di Roma. Senza questo passaggio, l’ordine non può diventare esecutivo: anche se fermato, Putin non potrebbe essere arrestato legalmente. La stessa scelta è stata fatta per Netanyahu, anche lui oggetto di un mandato per crimini di guerra.
Per il governo italiano, i capi di Stato godrebbero di immunità finché restano in carica. Una posizione però contestata dalla Corte Penale Internazionale, che per i crimini di guerra non la ritiene applicabile. Secondo la Corte, l’Italia sarebbe obbligata a collaborare per l’arresto di Putin. In caso di mancata collaborazione e conseguente denuncia, toccherebbe al Tribunale dei ministri italiano valutare l’operato di Nordio.