Migliaia di persone sono scese in piazza sabato nelle principali città israeliane per chiedere un accordo per la liberazione degli ostaggi e le dimissioni del governo Netanyahu. A Tel Aviv ci sono stati scontri con la polizia.
Ennesimo annuncio da parte iraniana di una risposta militare imminente per il raid sull’ambasciata iraniana in Siria. Questa volta a parlare è il capo di Stato Maggiore delle forze armate iraniane, Mohammad Bageri, che definisce l’attacco di lunedi scorso, attribuito a Israele, “una follia” e “il suicidio del regime sionista”.
Il direttore dell’ufficio coordinamento umanitario delle Nazioni Unite (OCHA) e il portavoce dell’Unicef, agenzia ONU per l’infanzia, hanno chiesto la fine delle ostilità.
Il corpo di Elad Katzir (47 anni), un ostaggio rapito lo scorso 7 ottobre (esattamente sei mesi fa) dalla Jihad islamica nel kibbutz di Nir Oz, è stato recuperato dalle Forze di difesa israeliane in un’operazione nella Striscia e riportato in Israele..
A Berna oltre un migliaio di persone in piazza per chiedere la fine delle ostilità e delle sofferenze, la liberazione degli ostaggi e dei “prigionieri palestinesi arbitrariamente detenuti da Israele” e la continuazione delle operazioni per l’UNRWA, l’agenzia ONU per i rifugiati palestinesi.