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A cosa punta Mosca?

L'analista strategico Gianandrea Gaiani esclude un'invasione sistematica dell'Ucraina. Il Cremlino vuole rafforzare le sue posizioni nell'est del Paese e mortificare il Governo ucraino

  • 24 febbraio 2022, 13:17
  • 20 novembre, 18:35
Una postazione radar ucraina in fiamme nei pressi di Mariupol. La Russia sostiene di aver già annientato le capacità aeree e contraeree dell'Ucraina

Una postazione radar ucraina in fiamme nei pressi di Mariupol. La Russia sostiene di aver già annientato le capacità aeree e contraeree dell'Ucraina

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Di: Red.MM/ARi 

Quale obiettivo si prefigge veramente la Russia, con l'offensiva sferrata stanotte in Ucraina? È davvero credibile la prospettiva di un'invasione sistematica dello Stato confinante? L'ipotesi non convince l'analista strategico Gianandrea Gaiani, già consigliere per le politiche di sicurezza del Governo italiano, intervistato dal Telegiornale. "Credo che non siamo di fronte ad un'invasione completa dell'Ucraina da parte delle forze russe, che a mio avviso è stata sempre un'ipotesi molto lontana", sostiene l'esperto, evidenziando i problemi di sostenibilità che comporterebbe per la stessa Russia. "Proviamo a immaginare oggi invadere un Paese così vasto, con 44 milioni di abitanti. Per la Russia significherebbe un costo militare ed economico molto alto", senza poi considerare l'esigenza di mantenere nel tempo l'occupazione di un territorio dove "10 milioni di abitanti hanno il doppio passaporto, ma gli altri probabilmente affronterebbero con ostilità il dominio russo". Questo scenario appare quindi improponibile. "Un attacco diretto a grandi città dell'Ucraina occidentale, e anche a Kiev che ha quasi 3 milioni di abitanti" avrebbe implicazioni gravosissime per i russi: "sarebbe un incubo" dover occupare "casa per casa e strada per strada", osserva Gaiani.

13:21

Guerra in Ucraina: il commento di Gianandrea Gaiani

RSI Info 24.02.2022, 11:29

Ma allora, a cosa punta davvero Mosca? Il vero obiettivo per l'esperto consiste nel puntellare le posizioni delle forze secessioniste russe nelle due repubbliche, appena riconosciute da Mosca, di Donetsk e Lugansk. "Sappiamo che queste due regioni sono per il 60% sotto il controllo delle truppe di Kiev e solo per il 40% sotto il controllo militare dei secessionisti", rammenta. Per la Russia si tratta quindi di completare la conquista di queste aree, anche probabilmente attraverso un'estensione ad altre zone di confine. Quindi "non si può escludere che i russi marcino su Mariupol, l'importante porto ucraino sul mare d'Azov", nel tentativo, in buona sostanza, di creare lungo le coste una continuità territoriale fra la Crimea annessa nel 2014 e le regioni contese del Donbass.

I soldati ucraini, privati di supporto aereo, sono ora particolarmente esposti agli attacchi dei russi e dei secessionisti del Donbass

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Come si spiega allora l'ampiezza dei bombardamenti russi, che vengono sferrati su Kiev e diverse altre località di peso dell'Ucraina? "Questo, se ci pensiamo un attimo, rientra negli schemi attuati in tutti i conflitti degli ultimi decenni", afferma Gaiani. Dalla guerra in Iraq, fino al conflitto nella ex-Iugoslavia e ai raid lanciati nel 2011 in Libia contro il regime di Gheddafi. "Nel momento in cui ci si muove militarmente il primo obiettivo è colpire i centri di comando e controllo, i sistemi di difesa aerea, le forze aeree del nemico". Ed è evidente che dopo la neutralizzazione delle difese aeree e contraeree, che Mosca ha già rivendicato, "le forze ucraine sul terreno saranno più facilmente esposte agli attacchi terrestri e anche aerei dei russi e dei loro alleati del Donbass".

Inoltre colpire le difese ucraine nella capitale e nell'ovest del Paese, mentre le forze russe avanzano ad est, corrisponde ad un'ulteriore intenzione di Mosca: "Significa mortificare, umiliare il Governo ucraino", conclude Gaiani, ricordando che un cambio ai vertici del potere di Kiev rappresenta uno degli obiettivi strategici che la Russia si prefigge con questa offensiva.

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