La Russia ha così dato avvio ad una vasta offensiva militare in Ucraina. Ad annunciarla poco prima dell'alba di oggi, giovedì, è stato lo stesso Vladimir Putin, che in un discorso televisivo ha dichiarato di voler in tal modo difendere i separatisti filorussi nell'est dell'Ucraina. Poco dopo la dichiarazione del capo del Cremlino, che ha ingiunto alle forze ucraine di "consegnare le armi e andare a casa", una serie di potenti esplosioni hanno scosso Kiev. Le sirene dell'allarme aereo sono scattate anche a Leopoli, la città dell'Ucraina occidentale, dove gli Stati Uniti e diversi altri Paesi hanno ora spostato le rispettive ambasciate. Deflagrazioni hanno risuonato anche a Kharkiv, la seconda città del Paese, a Kramatorsk, dove ha sede il quartier generale delle forze ucraine, e a Odessa. Un nuovo bilancio fornito da fonti della presidenza ucraina parla di una quarantina di morti fra i militari e una decina fra i civili. Verso le 11.30 è stato lanciato l'allarme per una nuova ondata di missili in arrivo sull'Ucraina.
Vladimir Zelensky ha proclamato la legge marziale in tutto il Paese. "Niente panico, vinceremo", ha affermato il presidente ucraino, che dopo essersi consultato con diversi leader stranieri ha fatto appello alla creazione di una "coalizione antiPutin" a livello mondiale per "costringere la Russia alla pace". Per parte sua il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kouleba ha denunciato un'operazione volta "a distruggere lo Stato ucraino, impadronirsi del suo territorio con la forza e stabilire un'occupazione". Kiev sostiene intanto di aver abbattuto cinque aerei e un elicottero russi.
La Russia afferma invece di aver distrutto basi aeree e la difesa contraerea dell'Ucraina, aggiungendo di aver colpito gli obiettivi con "armi di elevata precisione". "Nei nostri piani non c'è un'occupazione dei territori ucraini", ha sostenuto Putin in televisione, aggiungendo però che "ci sforzeremo di arrivare ad una demilitarizzazione e a una denazificazione dell'Ucraina". Ha quindi messo in guardia da tentativi di interferenze, sottolineando che "la risposta della Russia sarà immediata" e con conseguenze finora mai viste.
La Russia attacca l'Ucraina
È corale, intanto, la condanna da parte della comunità occidentale. Joe Biden, che ha contattato Zelensky promettendo il suo sostegno, ha parlato di un "attacco ingiustificato" che determinerà "sofferenze e perdite di vite umane". "Il mondo ne chiederà conto alla Russia", ha ammonito il capo della Casa Bianca. Gli Stati Uniti si apprestano ora a depositare un progetto di risoluzione al Consiglio di sicurezza dell'ONU, con l'obiettivo di condannare la Federazione. A livello NATO il segretario generale Jen Stoltenberg ha ribadito il sostegno al popolo ucraino e dichiarato che l'Alleanza Atlantica farà "tutto il necessario per proteggere e difendere i suoi alleati". Una unione urgente degli ambasciatori dell'organizzazione è in programma per le prossime ore.
Putin ha scelto "la via dell'effusione di sangue e della distruzione, lanciando questo attacco non provocato", ha detto il premier britannico Boris Johnson. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha quindi denunciato una "violazione eclatante" del diritto internazionale. "Riterremo il Cremlino responsabile" ha sottolineato Ursula von der Leyen: "In queste ore buie, i nostri pensieri sono con l'Ucraina e le donne innocenti, gli uomini e i bambini che affrontano questo attacco non provocato e la paura per la loro vita", afferma la presidente della Commissione europea.
La Svizzera ha condannato fermamente le operazioni lanciate da Mosca, parlando esplicitamente di una invasione. In una nota diffusa via Twitter il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) invita la Russia a cessare immediatamente la sua "aggressione militare" e a ritirare le proprie forze dal territorio ucraino. "È una clamorosa violazione del diritto internazionale", si legge nel messaggio, col quale si esprime preoccupazione per le vittime civili e si chiede il rispetto del diritto umanitario.