Stati Uniti e Unione europea stanno preparando un pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia, ma queste potrebbero avere ben poco effetto deterrente sulle azioni del Cremlino. Ne è convinto anche il giornalista Stefano Grazioli, dato che, malgrado il Paese sia sotto sanzioni da otto anni, nulla è cambiato, ma anzi la strategia russa si è fatta pure più aggressiva.
"Le prossime sanzioni non faranno altro che avvicinare Mosca e Pechino" sostiene, spiegando che le stesse possono rivelarsi un boomerang per l'Europa. E il gas russo non passerà dal Nord Stream 2, ma continuerà a farlo dalle consuete vie attraverso Polonia e Ucraina.
Fallimento diplomatico
Il riconoscimento delle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk da parte di Vladimir Putin rappresenta una svolta che rende carta straccia gli accordi di Minsk: il Donbass occupato diventa di fatto un protettorato russo, come successo in Ossezia del Sud e Abkhazia dopo la guerra in Georgia.
"Ora bisogna capire se il Cremlino si è solo messo in una posizione per dominare il tavolo delle trattative con la Casa Bianca o se vuole minacciare Kiev - spiega Grazioli - quello che è chiaro è che è fallita la diplomazia".
Il commento di Andrea Vosti (RG 09.00 del 22.02.22)
RSI Info 22.02.2022, 11:26
A proposito di Stati Uniti, la reazione di Joe Biden e della sua amministrazione è parsa piuttosto "cauta e moderata". Per Andrea Vosti, corrispondente RSI da Washington, "non è stata proporzionata a quanto fatto da Putin". Dopo l'annuncio giunto lunedì in serata di sanzioni economiche contro il Donbass, la Casa Bianca ha fatto sapere che altre misure sono in arrivo.