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A processo i No Tav

Rischiano fino a 30 anni di prigione

  • 22 maggio 2014, 08:30
  • 6 giugno 2023, 18:33
La nonna di Mattia sfila a Torino

La nonna di Mattia sfila a Torino

  • Francesca Calcagno

Oggi a Torino si apre il processo contro i 4 attivisti No Tav, gli oppositori alla linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione. In carcere dal 9 dicembre, Mattia Zanotti (30), Claudio Alberto (24), Niccolò Blasi (25) e Chiara Zenobi (42), sono accusati di terrorismo.

L'assalto al cantiere

I fatti contestati risalgono al maggio 2013. Un gruppo assalta il cantiere di Chiomonte, in Val di Susa, con alcune bombe carta. Nessuno rimane ferito, un compressore viene incendiato. Il 4 sono accusati di aver concepito ed effettuato l'operazione di sabotaggio, aver attentato all'immagine dell'Italia, e quindi di "condotte con finalità di terrorismo".

La sentenza della Cassazione

L'accusa di terrorismo è sproporzionata per gli avvocati difensori che hanno ricorso in Cassazione. Per la Corte Suprema, pronunciatasi giovedì, "il terrorismo non centra con gli attacchi al cantiere dell’Alta velocità in Val di Susa". Un elemento a favore della difesa, che non modifica però l'entità dell'accusa a livello processuale.

00:44

Eugenio Losco, avv. difensore, sulla sentenza della Cassazione

Eugenio Losco, avv. difensore, sulla sentenza della Cassazione 21.05.2014, 14:57

La manifestazione

La manifestazione di Torino

Il 10 maggio, a Torino, circa 7'000 persone, hanno chiesto, con una manifestazione pacifica, la liberazione dei 4 giovani.

Ascolta i famigliari di Mattia

  • Cristina, la mamma di Mattia

    RSI Info 21.05.2014, 16:47

  • Paolo, il papà di Mattia

    RSI Info 21.05.2014, 16:47

  • Liliana, la nonna di Mattia

    Liliana, la nonna di Mattia 21.05.2014, 16:47

  • Grazia, un'amica di famiglia

    RSI Info 21.05.2014, 16:47

06:04

ALBA CHIARA del 22.05.2014 Il servizio di Francesca Calcagno

RSI Info 22.05.2014, 11:57

Tutto rimandato al 6 giugno

Al termine della prima udienza, il presidente della collegio, Pietro Capello, ha rinviato il processo al 6 giugno. Per quella data la Corte di Assise scioglierà la riserva sulle obiezioni sollevate dagli avvocati difensori. In particolare, Eugenio Losco, Giuseppe Pelazza e Claudio Novaro hanno contestato la costituzione di parte civile da parte del governo. Governo accompagnato da LtF (la società che realizza l'opera di sondaggio presso il cantiere di Chiomonte) e il Sap (il sindacato di polizia). La Presidenza della Commissione Europea ha invece fatto sapere alla Corte di non essere interessata. Sull'accusa di terrorismo deve inoltre ancora pronunciarsi il tribunale del Riesame, dopo che la scorsa settimana la Cassazione ha disposto il trasferimento degli atti.

La prima udienza

L'udienza si è aperta con un coro di sostegno per i 4 attivisti. Davanti all'aula bunker del carcere Le Vallette di Torino circa 300 persone vicine al movimento No Tav si sono riunite per far sentire il loro sostegno. Ingente il dispositivo di sicurezza. Al banco dell'accusa il pubblico ministero Andrea Padalino e Antonio Rinaudo (pesantemente contestato dal pubblico al termine della giornata) e il procuratore aggiunto Andrea Beconi. Un applauso invece l'ha ricevuto il presidente del collegio Pietro Capello, che ha permesso ai 4 giovani di seguire l'udienza dallo stesso gabbiotto. Si sono quindi incontrati per la prima volta da mesi.

L'attesa

Ora in carceri diversi, gli avvocati difensori hanno chiesto che i 4 imputati vengano trasferiti nel penitenziario di Torino e che venga revocato il regime di detenzione Alta Sorveglianza a cui sono sottoposti.

Francesca Calcagno

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