Il clima in vista del vertice tra Joe Biden e Vladimir Putin di Ginevra si fa sempre più rovente. A surriscaldare ulteriormente l'atmosfera, in aggiunta ai vari dossier al centro del confronto tra Washington e Mosca (interferenze elettorali, l’Ucraina, la Bielorussia, le sanzioni economiche, l’incarcerazione di Alexey Navalny o la retorica da guerra fredda), è giunto anche un nuovo attacco cibernetico.
Stavolta ad essere presa di mira è stata USAID, l’agenzia federale per l’aiuto internazionale. Secondo Microsoft, i pirati informatici sono riusciti a penetrare l’account dell’agenzia governativa e ad inviare centinaia di false email contenenti un virus, con l’esca di nuove rivelazioni di Donald Trump sui brogli elettorali. L’attacco avrebbe coinvolto anche altre 150 organizzazioni umanitarie di 24 paesi, per un totale di circa 3'000 e-mail hackerate.
Mosca ha negato qualsiasi coinvolgimento, ma dietro l’ennesimo ciberattacco ci sarebbero i pirati del gruppo Nobelium. Lo stesso che l’anno scorso aveva colpito l’azienda di software aziendali Solar Winds.
La Casa Bianca conferma che l’incontro tra i due presidenti si farà, troppo rischioso alzare i toni e compromettere il vertice tra i due presidenti che dovrebbe proprio servire a scongiurare una escalation di provocazioni.