I legami tra l’attentatore Anis Amri, lanciatosi contro la folla a uno dei mercatini di Natale di Berlino, e la Svizzera si fanno sempre più stretti e inquietanti. A sei settimane dalla strage del 19 dicembre, emerge che il cellulare e la carta SIM prepagata, ritrovati dagli inquirenti sul camion, provenivano dalla Svizzera. Dalla Confederazione, ricordiamo, era anche transitata la pistola usata dal 24enne tunisino.
A rilevarlo sono la SRF e la Welt che hanno compiuto ricerche congiunte. Queste non hanno però permesso di chiarire dove l’uomo, morto in uno scontro a fuoco con la polizia a Sesto San Giovanni (MI), si sia procurato il telefono che era in suo possesso dal febbraio 2016.
Interpellati, il Ministero pubblico della Confederazione e dell'Ufficio federale di polizia dicono di non poter confermare i nuovi elementi. La procura federale afferma che "nel procedimento penale in corso, avviato su informazioni dall'estero, si stanno verificando i contatti del delinquente. Le indagini non hanno finora rilevato alcun indizio di relazioni dell'attentatore con persone o istituzioni in Svizzera”.
Diem/ATS
Dal TG12.30: