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Blackout, la Penisola iberica verso la normalità

Dalle prime ore di martedì gran parte dell’erogazione di corrente è stata ristabilita sia in Spagna, sia in Portogallo - Restano ancora strascichi del caos che ha paralizzato i due Paesi

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RG 07.00 del 29.04.2025 Il servizio di Manjula Bhatia

RSI Info 29.04.2025, 07:05

  • Keystone
Di: AFP/Reuters/EnCa 

Verso le 4.00 di oggi, martedì, quasi il 90% della fornitura di energia elettrica è stata ripristinata sulla terraferma spagnola, dopo lunghe ore di interruzione della corrente, che ha causato il caos nel Paese e in Portogallo; dalle 6.00 la percentuale aveva raggiunto il 99,16% dei clienti. Tuttavia, la causa del blackout rimane ancora sconosciuta.

Nelle strade di vari quartieri di Madrid, il ritorno della corrente è stato spesso accompagnato in serata da applausi e grida di gioia da parte dei residenti, dopo una lunga giornata senza elettricità, ma anche più spesso senza Internet o telefoni cellulari.

Il gestore della rete elettrica REE ha annunciato che alle 4.00 era stato ripristinato l’87,37% della fornitura elettrica nazionale nella Spagna continentale, aumentato appunto a quasi il 100% un paio d’ore dopo. In Portogallo, stando a quanto riferito dall’operatore locale della rete elettrica, circa 6,2 milioni di case, su un totale di 6,5 milioni, avevano di nuovo la corrente a mezzanotte.

Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez non si è azzardato a dare una spiegazione sulle cause di questa gigantesca interruzione di corrente. “Nessuna ipotesi è stata esclusa”, ha insistito in una conferenza stampa. “Mai si era verificato un tale collasso della rete spagnola”, ha continuato, rilevando che “15 gigawatt di elettricità sono stati improvvisamente persi” sulla rete spagnola, il tutto “in appena cinque secondi”.

“Quindici gigawatt corrispondono a circa il 60% della domanda di elettricità della Spagna” in quel momento della giornata, ha descritto il capo del governo spagnolo.

Il suo omologo portoghese Luis Montenegro, che lunedì sera ha detto di sperare che la situazione nel suo Paese si risolvesse nel giro di poche ore, ha parlato di una “situazione grave e senza precedenti” la cui origine è “probabilmente in Spagna”.

Il graduale ritorno alla normalità è stata una buona notizia su entrambi i lati del confine, dopo una lunga giornata di difficoltà, con metropolitane chiuse, autobus sovraffollati, treni bloccati e comunicazioni estremamente difficili.

Nel centro di Madrid residenti e turisti si sono radunati davanti a hotel e banche eleganti per godersi qualche momento di wi-fi gratuito ancora alimentato da generatori. Alla fine della giornata migliaia di persone hanno dovuto attraversare pazientemente la città, cercando di tornare a casa a piedi. Le principali arterie della capitale erano intasate dal traffico, con i pedoni che si muovevano a zig-zag tra i veicoli.

Scene simili si sono viste a Barcellona, dove molti residenti sono scesi in strada, telefoni alla mano, alla ricerca di un’ipotetica rete Internet. Lunghe code improvvisate si estendevano per diverse centinaia di metri alle fermate degli autobus.

Qualche ora dopo i semafori e le facciate dei negozi si sono riaccesi, segno che la situazione stava migliorando, almeno nella capitale spagnola. Nella sola regione di Madrid, secondo le autorità regionali, sono state effettuate 286 operazioni per salvare persone intrappolate negli ascensori. Lunedì sera, secondo il ministro dei Trasporti, in Spagna erano ancora bloccati undici treni con passeggeri a bordo.

Anche il traffico aereo ha subito gravi disagi, in particolare negli aeroporti di Madrid, Barcellona e Lisbona, secondo l’ente europeo di controllo del traffico aereo Eurocontrol, ma il primo ministro spagnolo ha sottolineato in serata che solo 344 dei 6’000 voli previsti nel Paese per lunedì erano stati cancellati.

“Non c’è alcun problema di insicurezza. Il nostro sistema ospedaliero funziona correttamente”, ha dichiarato lunedì Pedro Sanchez, invitando la popolazione “ad agire in modo responsabile e con senso civico”. E in effetti, nonostante caos e confusione, l’atmosfera nelle strade di Madrid è rimasta calma per tutta la durata del blackout.

Sui social il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha reso noto di aver offerto aiuto alla Spagna, attingendo alla “esperienza” del suo Paese nel gestire “i problemi energetici e in particolare le interruzioni di corrente” dopo “anni di guerra e attacchi russi”.

L’interruzione di corrente, che la REE ha definito di portata “eccezionale”, è iniziata alle 12.33 di lunedì. La fornitura è stata parzialmente ripristinata grazie alle interconnessioni con Francia e Marocco, e le centrali a gas e idroelettriche sono state “riattivate in tutto il Paese”, secondo Sanchez. Le centrali nucleari spagnole sono state spente, una normale procedura di sicurezza in caso di blackout.

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Blackout in Spagna e Portogallo

Telegiornale 28.04.2025, 20:00

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