Le elezioni generali in Bangladesh si sono chiuse, tra scontri e accuse di brogli elettorali. Almeno 15 persone hanno perso la vita domenica, a margine delle operazioni di voto per le elezioni parlamentari, considerate un referendum su quello che i critici vedono come un Governo sempre più autoritario della prima ministra Sheikh Hasina. Le autorità avevano anche ordinato la chiusura di Internet ad alta velocità fino a dopo il voto per impedire la diffusione di "voci" che si temeva potessero scatenare disordini.
La campagna politica era già stata afflitta da violenze mortali e da accuse di repressione contro migliaia di attivisti dell'opposizione.
Domenica tre uomini sono stati uccisi dalla polizia e altri sono morti in scontri tra i sostenitori della Lega Awami (al potere) e quelli del Partito nazionalista del Bangladesh (BNP), la principale formazione di opposizione. Ha perso la vita anche un ausiliario della polizia.
Le elezioni, che dovrebbero dare alla premier un quarto mandato, si svolgono in mezzo a un importante dispiegamento di forze di sicurezza. La principale rivale di Hasina è la ex premier Khaleda Zia, a capo del Partito nazionalista del Bangladesh, ritenuta ineleggibile da un tribunale per la sua passata detenzione con accuse di corruzione.
Elezioni in Bangladesh
Telegiornale 30.12.2018, 21:00