I militari russi potrebbero essere vicini a prendere il controllo della città strategica di Mariupol, dopo un assedio che dura ormai da sei settimane. Le forze armate ucraine ufficialmente sostengono che la resistenza sta andando avanti e hanno smentito la notizia di una resa di oltre 1'000 soldati ucraini diffusa dal Ministero russo della difesa mercoledì mattina.
Tuttavia, gli ucraini hanno ammesso di essere a corto di munizioni e secondo alcune informazioni sarebbero concentrati nell'acciaieria di Azovstal, dove nelle ultime ore sono stati riportati dei combattimenti e segnalate colonne di fumo.
Il lungo assedio ha provocato la morte di migliaia di civili (21'000 secondo le autorità locali) e la distruzione pressoché totale della città. Nel centro abitato ci sarebbero ancora 100'000 persone che non sono riuscite a fuggire, e che sono senza acqua corrente e cibo ormai da giorni.
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Un soldato russo all'interno del teatro di Mariupol
Se la città dovesse cadere nelle mani russe, Mosca prenderebbe il controllo di una fascia di territorio che collega i due fronti già occupati a sud e a est. Si tratterebbe di una vittoria strategica per il presidente russo Vladimir Putin, che da una parte potrebbe presentare un risultato concreto a quasi 50 giorni dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina, e dall'altra gli permetterebbe di liberare forze per eventuali nuovi obiettivi.
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Il Donbass nel mirino
Telegiornale 12.04.2022, 14:30
Nei giorni scorsi, dopo il respingimento dell'avanzata su Kiev che ha provocato ingenti perdite all'esercito russo, Putin ha difeso il successo dell'operazione e ha annunciato una riorganizzazione dell'offensiva verso est, dove una parte del territorio è sotto il controllo dei separatisti filorussi.