La Corte di Cassazione ha definitivamente confermato oggi, martedì, la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici per due anni nei confronti di Silvio Berlusconi nel processo Mediaset. L'ex premier era già stato condannato lo scorso primo agosto con sentenza irrevocabile per frode fiscale alla pena principale di quattro anni di reclusione (tre coperti dall'indulto del 2006).
La Suprema Corte aveva tuttavia disposto il rinvio in appello per la rideterminazione dell’interdizione dai pubblici uffici. Il Tribunale di Milano, lo scorso 19 ottobre, aveva dunque disposto una pena accessoria di due anni di interdizione nei confronti del fondatore di Forza Italia (in seconda istanza era sta fissata a cinque anni). Quest'ultima sentenza era poi stata impugnata dai legali del cavaliere, ma il ricorso è stato respinto oggi in toto dai giudici della Terza sezione penale della massima autorità giuridica italiana.
L’ex presidente del Consiglio era stato destituito dal Parlamento il 27 novembre del 2013, quando la maggioranza dei suoi ex colleghi senatori hanno votato a favore della sua decadenza, avallando così il parere espresso dalla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari. Giunta che due settimane prima si era dichiarata favorevole al provvedimento in virtù della legge Severino, che prevede l’incandidabilità dei condannati a pene superiori a due anni.
LudoC./ANSA
Gallery audio - Berlusconi, interdizione confermata
Contenuto audio
RG 12.30 il servizio di Claudio Bustaffa
RSI Info 19.03.2014, 13:05
Gallery image - Berlusconi, interdizione confermata
Gallery video - Berlusconi, interdizione confermata