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Berna-Teheran, "Non cambia nulla"

USA fuori dall'accordo sul nucleare: nessun contraccolpo sulle relazioni commerciali, sostiene la camera di commercio svizzero-iraniana. Rammarico e preoccupazione nell'UE: le reazioni

  • 9 maggio 2018, 11:06
  • 23 novembre, 01:34
La capitale Teheran

La capitale Teheran

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"La Svizzera in Iran dispone di un capitale politico ben diverso dagli altri paesi. La sua neutralità è un vantaggio che fa sì che i prodotti svizzeri godano di grande reputazione e quota di mercato. Non penso dunque che le basi delle nostre relazioni commerciali cambieranno, anche perché i due paesi sono complementari in termini economici. L'Iran dispone di molto petrolio e gas, ha una popolazione intraprendente e rappresenta un ottimo mercato per la tecnologia e per i prodotti svizzeri". Così il presidente della camera di commercio svizzero-iraniana Sharif Nezam Mafi, che non si unisce alla preoccupazione condivisa dall'Unione Europea per gli gli eventuali contraccolpi nei possibili affari delle loro imprese con l'Iran, dopo l'addio di Donald Trump all'accordo sul nucleare.

"Quello che cambierà - aggiunge però Nezam Mafi ai nostri microfoni- sarà il grado di fiducia necessario perché le aziende svizzere e quelle iraniane possano continuare a fare affari". Proprio in questi giorni in Iran è presente una delegazione svizzera guidata dal segretario di Stato Mauro Dell'Ambrogio, che ha lo scopo di avviare con il paese nuove collaborazioni in ambito scientifico e accademico. Le basi sono state gettate 2 anni fa da Johann Schneider-Ammann, il primo presidente della Confederazione a visitare la Repubblica islamica.

Rammarico e preoccupazione nell'UE

L'Unione Europea ha espresso rammarico per la decisione statunitense e si è detta determinata a preservare l’accordo. Lo stesso premier iraniano Hassan Rohani, ha dichiarato che non stralcerà l'intesa siglata nel 2015, ma continuerà a lavorare con gli altri firmatari: la Germania, la Francia il Regno Unito, la Russia e la Cina. Sarà però difficile per l'Europa colmare interamente il vuoto che si crea con il ritiro degli Stati Uniti.

E infatti a montare sono proprio gli interrogativi sulle possibili conseguenze per le imprese europee. La rappresentante della diplomazia europea Federica Mogherini si è rivolta direttamente ai cittadini iraniani: "Non lasciate che nessuno smonti questo accordo, è uno dei più grandi risultati che la diplomazia abbia mai ottenuto e l’abbiamo costruito insieme". Parole che lasciano intuire la preoccupazione che a Teheran i falchi contrari all’intesa prendano il sopravvento sul premier Rohani.

Se gli europei manterranno davvero i loro impegni, il problema per Bruxelles sarà il come proteggere le imprese europee che fanno affari con l’Iran dalle possibili ritorsioni americane. Dopo il ritiro dall’accordo di Parigi sul clima e i dazi sull’acciaio, è un elemento di tensione tra le due sponde dell’Atlantico.

Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha promesso che la risposta europea sarà unitaria. I leader dei 28 paesi UE ne discuteranno in un vertice tra otto giorni a Sofia.

RG/CaL

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