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Berna non lascia Gerusalemme Est

Il trasferimento dell'ufficio della Direzione dello sviluppo e della cooperazione, chiesto da Israele, è ancora in discussione

  • 29 ottobre 2021, 09:00
  • 20 novembre, 19:21
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RG 07.00 del 29.10.2021 Il servizio di Lucia Mottini

RSI Info 29.10.2021, 08:53

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Di: RG/pon 

L'ufficio della Direzione dello sviluppo e della cooperazione svizzera che si occupa della popolazione palestinese resta per il momento almeno a Gerusalemme Est. Un suo trasferimento a Ramallah è stato chiesto da Israele e sottoposto all'attenzione del Consiglio federale dal responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri Ignazio Cassis, ma nessuna decisione è stata ancora presa. Lo ha detto il presidente della Confederazione Guy Parmelin, che si trova in viaggio in Medio Oriente e ha incontrato giovedì il presidente israeliano Isaac Herzog, il primo ministro Naftali Bennett e in seguito il capo dell'Autorità nazionale palestinese, Mahmud Abbas.

Secondo lo Stato ebraico la Confederazione non avrebbe mai ottenuto il permesso formale israeliano per aprire quell'ufficio e in futuro non sarebbe più garantita la protezione dei locali e del personale. Quest'ultimo, inoltre, potrebbe non ricevere più un documento diplomatico con relativi diritti e doveri ai sensi della Convenzione di Vienna.

Con il presidente dell'ANP Mahmud Abbas

Con il presidente dell'ANP Mahmud Abbas

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Parmelin ha risposto che la Svizzera "lavora da 20 anni a Gerusalemme Est senza alcun problema". Come ha affermato a RTS, quello che più importa a Berna non è solo la sicurezza dei suoi dipendenti, ma anche di "operare nel modo più efficace possibile in favore della popolazione palestinese".

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RG 08.00 del 29.10.2021 La corrispondenza di Michele Giorgio

RSI Info 29.10.2021, 10:43

La questione non è in ogni caso solo logistica, ma anche fortemente simbolica dal profilo politico: la Svizzera, per bocca di Parmelin, ha ribadito giovedì di sostenere la cosiddetta soluzione dei due Stati. Gerusalemme Est - abitata da una maggioranza araba e occupata militarmente da Israele nel 1967 - è rivendicata dall'ANP che la vorrebbe capitale dello Stato palestinese. Per la Svizzera è "un territorio occupato il cui statuto finale dovrà essere negoziato fra le parti". Tel Aviv non perde invece occasione per rivendicare la sua sovranità e non sta esercitando pressioni solo sulla Svizzera. A Joe Biden ha per esempio chiesto di non riaprire il consolato statunitense chiuso da Donald Trump. Nel settore sono presenti, oltre a quello elvetico, anche altri uffici internazionali attivi in progetti essenzialmente umanitari.

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