Il risarcimento offerto da Boy Scouts of America alle 60'000 persone che hanno avanzato accuse di abusi sessuali ammonta a 850 milioni di dollari. Decine di migliaia i racconti di molestie e aggressioni. Un numero che supera di gran lunga quello delle accuse di abusi avanzate, nel recente passato, nei confronti della chiesa cattolica.
Una storia di violenze, perpetrate dai capi scout e coperte dalle autorità, che è andata avanti per almeno 20 anni. Come spiegato in un intervista di qualche mese fa dall'avvocato di una delle vittime, "ci sono migliaia di colpevoli. I responsabili dell'organizzazione tenevano nascosti i fatti e tacevano". Il suo assistito racconta di anni di violenze a causa delle quali, da adulto, è diventato alcolista.
Lo scandalo ha distrutto la fiducia nel movimento statunitense fondato nel 1910 e che, per un secolo, è stato un punto di riferimento per la società civile. Da 5 milioni di iscritti, oggi il numero è sceso drasticamente a due milioni.
Boy Scouts of America ha chiesto scusa, ha dichiarato fallimento e istituito un fondo per il risarcimento delle vittime. Ora l'accordo deve essere approvato da un giudice ma potrebbe incontrare l'opposizione delle assicurazioni. Se concluso, si tratterà del maggiore accordo finanziario mai raggiunto negli Stati Uniti per molestie sessuali. In un comunicato, Boy Scouts of America ha spiegato che il patteggiamento rientra negli sforzi per raggiungere un soluzione, risarcire le vittime e provare a garantire un futuro all'organizzazione.