Dopo tre anni e mezzo di incertezze, divisioni e scontri sull’asse Londra-Bruxelles, il 31 gennaio il Regno Unito uscirà ufficialmente dall’Unione Europea. Una scadenza che inaugurerà una nuova maratona negoziale, per definire le future relazioni - commerciali, e non solo - tra le due sponde della Manica.
Undici mesi, e non uno di più, per trovare un nuovo equilibrio, come ha voluto precisare anche oggi, mercoledì, il premier Boris Johnson, nel suo primo faccia a faccia con la neo presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Un incontro amichevole quanto interlocutorio, per ribadire le reciproche posizioni.
Non è stata fatta nessuna dichiarazione ufficiale al termine dell’incontro, anche perché ciò che voleva far sapere in pubblico, la presidente della Commissione lo aveva già detto in mattinata, nel corso di una conferenza alla London School of Economics. “Senza un’estensione del periodo di transizione oltre il 2020, non si potrà raggiungere un accordo su ogni singolo aspetto dei negoziati: dovremo fissare delle priorità”, ha dichiarato.
L’obiettivo è sottoscrivere un Trattato di libero scambio, sul modello di quello che l'UE ha stretto con il Canada, ma dopo cinque anni di negoziati, una corsa contro il tempo semplicemente impossibile, secondo molti osservatori. “I negoziati saranno difficili e ciascuna parte farà ciò che è meglio per sé. Ma posso assicurare che il Regno Unito avrà sempre un amico e partner fidato nell’Unione Europea”, ha aggiunto von der Leyen.