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Canada, i liberali di Carney vincono alle urne

Secondo le proiezioni dei media il premier uscente avrebbe ottenuto la maggioranza nelle elezioni - Affossate le speranze dei conservatori e il leader Poilievre perde pure il seggio in Parlamento

  • Oggi, 06:29
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RG 07.00 del 29.04.2025 La corrispondenza di Andrea Vosti

RSI Info 29.04.2025, 07:04

  • Keystone
Di: AFP/Reuters/EnCa 

Il Partito liberale del primo ministro Mark Carney ha vinto le elezioni federali canadesi di lunedì, mettendo a segno una sorprendente inversione di tendenza alimentata dalle minacce di annessione e dalla guerra commerciale del presidente statunitense Donald Trump.

Dopo la chiusura delle urne si prevedeva che i liberali avrebbero conquistato più seggi dei conservatori sui 343 del Parlamento, anche se non era immediatamente chiaro se avrebbero ottenuto una maggioranza assoluta - almeno 172 - o se avrebbero dovuto fare affidamento su uno dei partiti minori per formare un governo e approvare la legislazione.

Solo pochi mesi fa, la strada sembrava spianata per il ritorno alla carica dei conservatori canadesi guidati da Pierre Poilievre dopo dieci anni di potere del liberale Justin Trudeau. Ma il ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti e la sua offensiva senza precedenti contro il Canada, con dazi e minacce di annessione, hanno cambiato tutto.

Inoltre, secondo le proiezioni elaborate dalla Radiotelevisione canadese, il leader del Partito conservatore Pierre Poilievre perderà il proprio seggio in Parlamento. La mancata conferma del seggio in rappresentanza di un distretto di Ottawa durante le elezioni di lunedì segnerebbe un sorprendente declino di Poilievre, che solo pochi mesi fa sembrava destinato a diventare il nuovo primo ministro del Canada.

A Ottawa, dove i liberali sono riuniti per la notte elettorale, l’annuncio di questi primi risultati ha provocato applausi e grida entusiastiche. “Sono così felice”, ha detto Dorothy Goubault, 72 anni, della regione delle Thousand Islands, in Ontario. “Sono felice perché abbiamo qualcuno che può parlare con il signor Trump al suo livello. Trump è un uomo d’affari. Il signor Carney è un uomo d’affari e credo che entrambi possano capirsi”.

Mark Carney, novizio della politica ma economista riconosciuto, a 60 anni è riuscito a convincere una popolazione preoccupata per il futuro economico e sovrano del Paese di essere la persona giusta per guidare la nazione in questi tempi difficili. L’ex governatore della Banca del Canada e della Banca del Regno Unito non ha mai smesso di sottolineare durante la campagna elettorale che la minaccia statunitense è reale.

“Vogliono le nostre risorse, la nostra acqua. Gli americani vogliono il nostro Paese”, ha avvertito. “Il caos è entrato nelle nostre vite. È una tragedia, ma è anche una realtà. La domanda chiave di queste elezioni è: chi è meglio posizionato per opporsi al presidente Trump?”, ha spiegato durante la campagna elettorale.

In risposta, ha promesso di mantenere le tariffe sui prodotti americani fino a quando le misure di Washington saranno in vigore. Ha inoltre annunciato di voler sviluppare il commercio all’interno del Paese, eliminando le barriere doganali tra le province, e di voler cercare nuovi mercati, in particolare in Europa.

“Eravamo morti e sepolti a dicembre. Ora stiamo per formare un governo”, ha dichiarato David Lametti, ex ministro della Giustizia liberale, all’emittente CTV. “Abbiamo ribaltato la situazione grazie a Mark”, ha dichiarato.

D’altra parte, il leader dei conservatori, che aveva promesso tagli alle tasse e riduzioni della spesa pubblica, non è riuscito a convincere gli elettori di questo Paese del G7, la nona economia mondiale, a voltare le spalle ai liberali. Secondo gli analisti, Pierre Poilievre avrà sofferto fino in fondo della sua vicinanza al presidente americano, in termini di stile e di alcune sue idee, che gli hanno alienato una parte dell’elettorato.

Martedì mattina Poilievre, che sperava di fare delle elezioni un referendum sull’ex primo ministro Justin Trudeau, la cui popolarità è diminuita verso la fine del suo decennio al potere a causa dell’aumento dei prezzi di generi alimentari e abitazioni, ha dovuto ammettere la sua sconfitta. E con il suo seggio alla Camera dei Comuni ancora in dubbio, Poilievre ha giurato di continuare a lottare per i canadesi e per il loro diritto a una casa a prezzi accessibili e per strade sicure.

Quasi 29 milioni dei 41 milioni di abitanti del Canada sono stati chiamati alle urne in questo vasto Paese del G7 che si estende su sei fusi orari. Un numero record di 7,3 milioni di persone ha votato in anticipo. Nelle lunghe code fuori dai seggi elettorali, durante tutta la giornata, gli elettori hanno rimarcato l’importanza di questa elezione.

“È un’elezione unica”, dice Hamza Fahri, ingegnere di Montréal. “Di recente ho cambiato davvero idea. Prima volevo che i liberali se ne andassero. “Ma alla fine voterò per Carney, perché è un uomo forte e serio e per affrontare Trump è quello di cui il Paese ha bisogno”, dice il 28enne.

A Ottawa, invece, Heather McAlister ha parlato invece di “tempi spaventosi”. Ragione per cui ha votato “per un leader che ci farà superare tutto questo”.

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Urne aperte in Canada

Telegiornale 28.04.2025, 20:00

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