E’ stato condannato a 5 anni per uno dei fallimenti più grandi della storia italiana, dopo patteggiamento, lunedì ad Asti Marco Marenco, il sessantunenne ex patron della celebre azienda Borsalino. Marenco era accusato di una infinita serie di reati tra cui bancarotta fraudolenta, truffa ed evasione fiscale ai danni di numerose società. Marenco era stato arrestato a Lugano, su rogatoria internazionale, nell’aprile del 2015 ed estradato in Italia alcuni mesi più tardi.
Il giudice Alberto Giannone ha tenuto in considerazione i "significativi recuperi patrimoniali" e l'atteggiamento "collaborativo" dell'imprenditore. Sul quale, però, pendono però ancora altri procedimenti.
A Marenco facevano riferimento quasi duecento società, tra cui la storica azienda alessandrina di cappelli famosa in tutto il mondo. L'imprenditore astigiano operava però prevalentemente nella produzione di elettricità, dal gas alle dighe alpine, ai giacimenti di idrocarburi in Asia. Durante le indagini le autorità italiane hanno scoperto decine e decine di società fittizie e scoperti in vari settori per centinaia di milioni di euro.
ATS/ANSA/Swing