Un’inchiesta sull’uccisione di sette operatori umanitari in un attacco aereo a Gaza, questa settimana, ha riscontrato gravi errori e violazioni della procedura da parte dell’esercito israeliano, con il risultato che due ufficiali dello Stato ebraico sono stati licenziati e altri formalmente rimproverati.
L’inchiesta ha rilevato che le forze israeliane hanno erroneamente creduto di attaccare uomini armati di Hamas quando i droni hanno colpito i tre veicoli del gruppo di aiuti World Central Kitchen, ma che nel contempo sono state violate le procedure standard.
“L’attacco ai veicoli di soccorso è un grave errore dovuto a un’errata identificazione, a errori nel processo decisionale e a un attacco contrario alle procedure operative standard”, ha comunicato l’esercito in una dichiarazione pubblicata venerdì.
L’esercito ha dichiarato di aver licenziato un capo di stato maggiore di brigata con il grado di colonnello e un ufficiale di supporto al fuoco di brigata con il grado di maggiore, e di aver emesso rimproveri formali ad alti ufficiali, tra cui il generale a capo del Comando Sud.
L’uccisione dei sette operatori umanitari, tra cui cittadini britannici, australiani e polacchi, un cittadino canadese e un collega palestinese, ha scatenato l’indignazione mondiale.
“Le scuse non bastano”
“Le scuse dell’esercito israeliano per l’oltraggiosa uccisione dei nostri colleghi rappresentano un freddo conforto. Le nostre operazioni rimangono sospese”: lo ha dichiarato Erin Gore, direttore generale della World Central Kitchen (Wck) in seguito ai risultati dell’inchiesta dell’esercito israeliano sull’uccisione di 7 operatori umanitari a Gaza.
Lo riporta il sito di Wck rinnovando la richiesta della creazione di una commissione indipendente per indagare sulle uccisioni: “L’Idf non può indagare in modo credibile sul proprio fallimento a Gaza”.
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