L’esercito israeliano ha ordinato mercoledì lo sgombero di un’altra ventina di località libanesi, anche a nord del fiume Litani che delimita la zona cuscinetto fissata dall’ONU, il che sembra preannunciare l’intenzione dal parte dello Stato ebraico di compiere nuovi e più estesi attacchi contro Hezbollah. L’esercito libanese lamenta intanto la morte di un soldato, il primo ucciso dall’esercito israeliano dall’inizio dell’operazione di terra, il secondo se si aggiunge quello perito nell’attacco di un drone il 23 settembre. Le forze armate di Beirut affermano di aver risposto al fuoco, cosa che non succedeva da un anno. E nella notte tra mercoledì e giovedì, un’azione militare delle forze armate israeliane nel centro della capitale libanese ha ucciso almeno 9 persone, secondo quanto ha riferito il ministero della sanità del Libano.
Secondo il ministro degli esteri libanese, il leader di Hezbollah Nasrallah aveva accettato una tregua prima di essere ucciso. Infine, è stata diffusa una prima immagine satellitare che documenta i danni arrecati dall’attacco missilistico iraniano alla base aerea di Nevatim, vicino a Beer Sheva, quella che ospita gli F-35 dello Stato ebraico. Si vedono distintamente le tracce di diversi impatti.
Catena della solidarietà: appello urgente
In seguito all’escalation del conflitto in Libano e al peggioramento della situazione della popolazione civile a Gaza, la Catena della Solidarietà intensifica i suoi sforzi per aiutare le vittime della crisi umanitaria in Medio Oriente e lancia un appello urgente alle donazioni.
Israele promette una ritorsione
Telegiornale 02.10.2024, 20:00