L’esercito israeliano (IDF) ha annunciato nella notte, su oggi, sabato, che sono tuttora in corso attacchi armati contro obiettivi descritti come depositi di armi di Hezbollah nascosti sotto gli edifici civili nella periferia meridionale di Beirut, in aree che lo stesso esercito israeliano aveva invitato la popolazione ad evacuare.
In fuga dalla capitale libanese
Nel cuore della notte si sono così formati ingorghi nelle strade della capitale libanese, solitamente deserte, e parzialmente al buio a causa della mancanza di elettricità. In Place des Martyrs e sul lungomare, uomini, donne e bambini si sono seduti a terra con aria disorientata. “Eravamo a casa quando è arrivata la chiamata per l’evacuazione. Abbiamo preso i nostri documenti d’identità, le nostre cose e siamo usciti”, ha raccontato all’AFP Radwan Msallam, un rifugiato siriano. Il padre di sei figli ha aggiunto che non aveva “nessun posto dove andare”, non potendo tornare nel suo Paese.
Le forze armate israeliane stanno “attualmente effettuando attacchi mirati contro armi appartenenti a Hezbollah che erano immagazzinate sotto edifici civili nella zona periferica meridionale di Beirut”, una roccaforte del movimento islamista libanese. I sobborghi meridionali di Beirut, sono oggetto di intensi bombardamenti anche alle prime ore di oggi, sabato, come hanno riferito i fotografi dell’AFP che hanno visto nuvole di fumo sprigionarsi dai bombardamenti e grandi incendi, mentre il canale del movimento Hezbollah ha riferito di continui raid israeliani.
L’esercito israeliano pattuglia l’aeroporto di Beirut
L’esercito israeliano ha pure dichiarato che non permetterà alla Repubblica Islamica dell’Iran di consegnare armi a Hezbollah attraverso l’aeroporto di Beirut, attualmente sorvolato dai caccia israeliani. “Non permetteremo ai voli nemici carichi di armi di atterrare all’aeroporto civile di Beirut”, ha dichiarato il portavoce dell’esercito, Daniel Hagari, in un discorso televisivo. Siamo a conoscenza di spedizioni di armi iraniane destinate a Hezbollah e sventeremo questi piani”. I jet da combattimento stanno attualmente pattugliando i cieli intorno all’aeroporto di Beirut”, ha aggiunto.
Le accuse del Governo iraniano
Poche ore prima, a seguito dell’attacco di ieri a Beirut, il presidente iraniano Massoud Pezeshkian ha denunciato un “flagrante crimine di guerra” dopo gli attacchi aerei israeliani che venerdì hanno colpito la periferia meridionale di Beirut e che, secondo i media ufficiali, hanno avuto come obiettivo il quartier generale di Hezbollah. “Gli attacchi perpetrati dal regime sionista alla periferia di Beirut costituiscono un palese crimine di guerra, che ha rivelato ancora una volta la natura del terrorismo di Stato del regime”, ha dichiarato Pezeshkian, riferendosi a Israele, in una dichiarazione pubblicata dall’agenzia Irna.
Il Governo della Repubblica islamica “sarà al fianco della nazione libanese e dell’asse della resistenza”, ha aggiunto. Il gruppo armato libanese Hezbollah fa parte di quello che l’Iran chiama “asse della resistenza” contro Israele - nemico giurato della Repubblica islamica - che comprende movimenti sostenuti da Teheran nella regione, come il palestinese Hamas, Hamas, i ribelli Houthi in Yemen e gruppi iracheni.
Ucciso il comandante dell’unità missilistica di Hezbollah
L’esercito israeliano ha reso noto di avere “eliminato il comandante dell’unità missilistica di Hezbollah nel sud del Libano”, dopo il massiccio raid aereo di ieri sera sulla periferia sud di Beirut, dove è situato il quartier generale del movimento. Si tratta del “terrorista Muhammad Ali Ismail”, si legge in un comunicato pubblicato su Telegram. Nell’operazione è stato ucciso anche il suo vice, “il terrorista Hussein Ahmad Ismail. Altri comandanti e operatori di Hezbollah sono stati eliminati insieme a loro”.
Alain Berset chiede la fine delle ostilità
Il Segretario generale del Consiglio d’Europa, Alain Berset, ha chiesto la fine delle ostilità in Medio Oriente. Anche la rappresentanza svizzera al Consiglio di sicurezza dell’ONU ha nuovamente chiesto un cessate il fuoco a Gaza e una de-escalation regionale.
“Il rispetto dei diritti umani e la sicurezza della popolazione civile devono essere una priorità assoluta” ha scritto Alain Berset su X venerdì sera. “Ciò che sta accadendo in Medio Oriente è profondamente preoccupante”. Secondo le sue stesse indicazioni, la rappresentanza svizzera al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si è nuovamente impegnata davanti il Consiglio a proteggere la popolazione civile. Ciò include anche il personale umanitario delle Nazioni Unite. L’accesso agli aiuti umanitari deve essere sicuro e senza ostacoli. La rappresentanza svizzera ha inoltre chiesto il rilascio di tutti gli ostaggi in una pubblicazione su X.
Catena della solidarietà: appello per il Libano
In seguito all’escalation del conflitto in Libano e al peggioramento della situazione della popolazione civile a Gaza, la Catena della Solidarietà intensifica i suoi sforzi per aiutare le vittime della crisi umanitaria in Medio Oriente e lancia un appello urgente alle donazioni.
Notiziario 07.00 del 28.09.2024 La corrispondenza di Lorenzo Trombetta
RSI Info 28.09.2024, 07:34
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