Israele ha dichiarato, oggi, giovedì, “che combatterà Hezbollah fino alla vittoria” e ha respinto l’appello internazionale di una proposta di cessate il fuoco, elaborata da Francia e Stati Uniti con alcuni altri Paesi, di 21 giorni per aprire le porte al dialogo diplomatico. Sono invece continuati, sia nella notte su oggi, che durante la giornata massicci attacchi aerei nell’est e nel sud del Libano.
Per il quarto giorno consecutivo, l’esercito israeliano ha effettuato decine di attacchi contro il movimento islamista Hezbollah sostenuto dall’Iran, che, per parte sua, ha annunciato di aver preso di mira impianti di produzione militare nei pressi di Haifa, il principale porto nel nord di Israele.
Intensi bombardamenti da parte dell’esercito israeliano hanno colpito il Libano orientale, una delle roccaforti di Hezbollah, con, tra i vari che si sono susseguiti, un attacco ha causato almeno nove morti e 11 feriti a Younine, una città vicino a Baalbeck, secondo le autorità libanesi.
Il ministro degli Esteri Israel Katz ha detto che non ci sarà “nessun cessate il fuoco nel nord. “Continueremo a combattere l’organizzazione terroristica Hezbollah con tutte le nostre forze fino a quando la vittoria non sarà raggiunta e la popolazione del nord non tornerà in sicurezza nelle proprie case”, ha aggiunto il ministro.
Libano, cresce il timore di un intervento di terra
Telegiornale 25.09.2024, 12:30