Si acuisce la situazione in Ucraina, dopo che martedì un membro, di nazionalità ucraina, della missione di monitoraggio dell'ONU nel Donbass è stato rapito da separatisti nel territorio della regione di Donetsk. Lo fa sapere la stessa organizzazione citata dalla BBC. Secondo le informazioni a disposizione, il funzionario rapito non sarebbe in pericolo, tanto che per la stessa ONU l’uomo sarebbe “trattato bene”.
Sempre martedì, in una zona nei pressi della località di Spornij, tra Donetsk e Lugansk, è stata scoperta una fossa comune con 18 cadaveri, forse di miliziani separatisti. Lo riferisce la polizia ucraina, citata dall'agenzia Interfax, precisando che i corpi hanno addosso delle tute mimetiche con i distintivi “di unità armate illegali”. Le autorità di Kiev ricordano che nel 2014 la zona era stata “interessata da intense attività belliche”.
Infine nelle ultime 24 ore un miliziano dell'autoproclamata repubblica popolare di Donetsk è stato ucciso nel corso di un bombardamento da proiettili d'artiglieria ucraini; lo afferma il portavoce del “ministero della Difesa” dei ribelli filorussi locali, Eduard Basurin.
ATS/Reuters/AP/EnCa