Silvio Berlusconi sarà interdetto dai pubblici uffici per un periodo di due anni. Così ha sentenziato oggi, sabato, la Corte d'appello di Milano. I giudici erano chiamati ad esprimersi perché la Cassazione, nel rendere definitiva a inizio agosto la condanna a quattro anni di reclusione per frode fiscale nell'ambito della compravendita di diritti televisivi (il cosiddetto processo Mediaset), li aveva invitati a ricalcolare la pena accessoria. Essa era stata fissata in secondo grado a cinque anni di interdizione.
Il nuovo verdetto coincide con le richieste dell'accusa, rappresentata dalla procuratrice generale Laura Bertolé Viale, mentre la difesa (che inoltrerà un nuovo ricorso in Cassazione) aveva auspicato il minimo della pena possibile, cioè un anno. Niccolò Ghedini, legale del cavaliere, aveva inoltre sollevato senza successo la questione dell'incostituzionalità della legge Severino.
La lontananza di Berlusconi dalla scena politica potrebbe anche essere più lunga (sei anni), se, come probabile, in novembre il Senato confermerà la sua decadenza proprio in virtù della legge Severino. La competente giunta si era già pronunciata a favore del provvedimento il 4 ottobre. In attesa di quel voto, Berlusconi potrà però continuare a svolgere la sua attività parlamentare.
ANSA/REUTERS/pon
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La corrispondenza di Manuela D'Alessandro
RSI Info 19.10.2013, 14:32