"Non siamo a conoscenza di alcuna informazione che potrebbe cambiare l'esito delle elezioni in Michigan", hanno detto i leader repubblicani del Congresso del Michigan dopo aver incontrato Donald Trump venerdì alla Casa Bianca. "Il processo di certificazione dovrebbe avvenire senza minacce e intimidazioni", hanno aggiunto.
I 16 grandi elettori dello Stato dovrebbero quindi rispecchiare il risultato popolare, che ha visto Joe Biden imporsi con un margine di oltre 150'000 voti lo scorso 3 novembre.
Una notizia che non cambia la strategia del presidente uscente degli Stati Uniti che continua a non riconoscere la sconfitta elettorale e prosegue la sua battaglia a tutto campo per rovesciare il risultato e far valere la teoria di presunti brogli.
Insinuazioni che hanno scatenato ancora la reazione dei democratici che denunciano l’iniziativa come “angosciante” e “patetica”. Anche all’interno dello stesso partito repubblicano c’è chi prende le distanze, come il senatore Mitt Romney che ha accusato il presidente uscente di esercitare "una chiara pressione sulle autorità nazionali e locali" per "invertire la volontà del popolo".
USA, crisi istituzionale
Telegiornale 20.11.2020, 21:00