Gli inquirenti newyorkesi che indagano su Donald Trump e sulla Trump Organization in queste ultime ore hanno esteso le indagini ad alcune deduzioni fiscali per milioni di dollari legate a delle consulenze. Una parte di questi soldi, riporta il New York Times (NYT) venerdì, sarebbe finita nelle tasche di Ivanka Trump.
Tali deduzioni fiscali sono finite nel mirino sia delle indagini penali condotte dal procuratore distrettuale di Manhattan Cyrus Vance, sia di quelle civili portate avanti dalla procuratrice generale dello Stato di New York Letitia James.
Gli sviluppi delle indagini partono dal fatto che Trump, come emerso dalle dichiarazioni fiscali degli ultimi 20 anni rivelate dal NYT, avrebbe pagato pochissime tasse sul reddito giustificandole con perdite croniche della sua azienda. In particolare, Trump avrebbe ridotto il suo reddito imponibile anche grazie a deduzioni per 26 milioni di dollari riferite al pagamento di consulenze. Consulenze fatte dalla sua azienda per alcuni progetti tra il 2010 e il 2018.
E alcuni di questi pagamenti sarebbero stati versati a Ivanka Trump, che nel 2017, una volta entrata alla Casa Bianca ,avrebbe dichiarato di aver ricevuto pagamenti da una società di consulenze da lei posseduta per oltre 747'000 dollari. Una cifra che corrisponderebbe esattamente ad alcune deduzioni fiscali indicate dalla Trump Organization per consulenze relative a progetti legati alla realizzazione di alberghi alle Hawaii e a Vancouver, in Canada.
Il procuratore Vance è il figlio omonimo del Cyrus Vance politico, che fu attivo come segretario all'esercito nelle amministrazioni Kennedy e Johnson negli anni Sessanta e fu segretario di Stato durante la presidenza di Jimmy Carter (1977-1980).