L'operazione anticorruzione della polizia belga all'Europarlamento ha suscitato numerose reazioni a Bruxelles. Tra dubbi e domande, il corrispondente RSI Tomas Miglierina formula prime considerazioni sullo scandalo che sta scuotendo l'Unione Europea.
Anche se le persone coinvolte sembrano essere poche, questo caso – il Qatargate, come alcuni già lo chiamano – potrebbe fare gravi danni al Parlamento europeo.
Istituzione che sta vivendo forse la legislatura più difficile della sua storia: prima la Brexit che ne ha ridotto la taglia, poi il Covid che l'ha costretta a lavorare in remoto. Quindi la guerra in Ucraina, un dossier di politica estera; tema su cui il Parlamento ha poche competenze. E quando interviene in politica estera lo fa in virtù di un'autorità morale che ora appare gravemente compromessa.
I socialdemocratici infatti non sono una forza marginale: sono il secondo gruppo per taglia del Parlamento europeo. E il Parlamento ha sempre fatto della lotta alla corruzione un cavallo di battaglia, anche dentro l’UE. Per esempio con l’Ungheria: oggi al Governo ungherese stanno gongolando.
Questo caso riguarda il confine tra il lobbysmo, che è un’attività legittima e diffusa anche a Strasburgo, e la corruzione. La responsabilità penale è una faccenda personale, spetta alla magistratura accertarla. La responsabilità politica invece, per non aver fissato delle regole più chiare, dei paletti più alti, è una cosa diversa e tocca molti. Ora quasi tutti i gruppi chiedono un dibattito urgente: forse è l’occasione per cambiare le cose e recuperare credibilità, se non è troppo tardi.
Scandalo corruzione all'Europarlamento
Telegiornale 10.12.2022, 20:00