La vittoria di Conchita Wurst all’Eurosong di Copenaghen - lo stesso Eurosong il cui pubblico ha più volte fischiato l’esibizione delle cantanti russe, il collegamento con Mosca e i voti raccolti dalla Russia - è più di un evento musicale.
Nei giorni scorsi in Russia, Bielorussia e Ucraina sono state organizzate petizioni per impedire la partecipazione dell’artista austriaca alla gara, o in alternativa chiedere la censura della sua esibizione sulle emittenti locali.
Alcuni politici locali hanno accusato Eurosong di essere “propaganda dell’omosessualità e della decadenza spirituale”. In Russia è in vigore una legge che punisce come reato penale la propaganda dell’omosessualità.
Ma la Wurst, il personaggio creato dal 25enne Thomas Neuwirth, è stata oggetto di critiche anche negli ambienti dell’estrema destra austriaca. Il leader dell’ FPO Heinz-Christian Strache l’ha definita “ridicola”, suggerendo di mandarla da uno psicoterapeuta invece che ad un festival della canzone.
La cantante diventa cosi un simbolo, in un’ Europa dove l’identità LGBT è ancora fonte di divisione. Alla ormai radicata ma non unanime tolleranza del nord (Scandinavia, Regno Unito, Benelux, Francia, Germania) si contrappongono gli altrettanto radicati pregiudizi dell’Est, mentre il sud è in transizione: la Spagna, durante gli anni di Zapatero, ha fatto grandi progressi sulla strada della tolleranza. In Italia, dove i pregiudizi sono ancora diffusi e la legislazione nettamente più indietro, il dibattito è comunque aperto.
E' più che probabile che nei prossimi giorni questa vittoria altamente simbolica si inserirà anche nel dibattito sulle elezioni europee.
Tomas Miglierina
RG 18.30 del 10.5.2014 "Omofobia e Conchita Wurst" di Simone Previatello
RSI Info 11.05.2014, 03:15
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tg12.30 del 11.05.2014: servizio di Alessandro Chiara
RSI Info 11.05.2014, 14:52