Oltre 800 sospetti spacciatori sono stati uccisi dalle forze dell'ordine o da milizie private senza essere portati a giudizio nelle Filippine. Il presidente Rodrigo Duterte aveva promesso in campagna elettorale di eliminarne 100'000 e dalla sua elezione nello scorso maggio ha iniziato questa lotta alla droga che si avvale di esecuzioni extragiudiziali e non risparmia nessuno.
Decine di ufficiali di polizia, 27 sindaci, ma anche giuidici e avvocati si sono costituiti nelle scorse ore. Il neopresidente li aveva infatti collegati al traffico di droga e aveva dato loro un ultimatum di 24 ore per arrendersi.
Rodrigo Duterte respinge le condanne delle Nazioni Unite secondo cui le centinaia di omicidi contravvengono alle disposizioni delle convenzioni internazionali sulla lotta alla droga, mostrandosi indifferente per quanto riguarda i diritti umani.
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