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Fini: ''L'IS andrebbe riconosciuto''

Intervista allo scrittore e giornalista italiano sull'autoproclamato Stato Islamico: "E' una guerra al mondo moderno"

  • 3 aprile 2015, 08:19
  • 7 giugno 2023, 06:56
Massimo Fini a Lugano

Massimo Fini a Lugano

  • rsi

L'autoproclamato Stato islamico (IS) continua la sua espansione in Siria ed è ormai arrivato alle porte di Damasco. Mercoledì sera, per parlare di IS, all'hotel Dante di Lugano c'era il giornalista italiano Massimo Fini (clicca qui per saperne di più), che ne ha discusso in un dibattito pubblico condotto da Elisabetta Gianella e che ha visto la partecipazione di Marco Borradori, di Jacques Ducry e Sergio Savoia.

Fini viene considerato uno dei massimi esperti dell'IS in Italia. "Ma è titolo un po' abusivo - ci dice nella video-intervista (qui sotto, ndr.) - semplicemente sono stato uno dei primo ad accorgersi della pericolosità e della diversità dell'IS. Si estende come un'epidemia. E' una guerra al mondo moderno. Ma sono contrario ad un intervento militare lì, perché portando la guerra a casa loro, poi loro la porteranno a casa nostra".

"La loro forza sta nella debolezza dell'Occidente: i foreign fighters sono persone che qui non trovano valori per i quali valga la pena vivere e sperano di trovarli là". "Bisognerebbe - prosegue Fini - riconoscere lo Stato islamico. Perché se dovesse uscire dalle sue zone sarebbe nostro diritto dichiarargli formalmente guerra".

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Joe Pieracci

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